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Trasporti. Pellecchia (Fit Cisl): “Lo sciopero è un diritto costituzionale”

Pubblicato il 27 Nov, 2019

Roma, 27 novembre 2019. “Lo sciopero è un diritto garantito dall’art. 40 della nostra costituzione: questo non va mai dimenticato”, così dichiara Salvatore Pellecchia, Segretario Generale della Fit-Cisl.“Considerando che si tratta di un diritto soggettivo da esercitare in modo collettivo – prosegue Pellecchia – ogni lavoratore deve essere lasciato assolutamente libero di scegliere se aderire o meno. L’idea (che non condividiamo) di imporre un referendum preventivo rispetto alla proclamazione o una dichiarazione preventiva di adesione dei lavoratori a uno sciopero potrebbe presentare dei profili di incostituzionalità non trascurabili, oltre a non essere la soluzione del problema.Bisogna ricordare che gli strumenti per misurare la rappresentatività delle organizzazioni sindacali esistono già e potrebbero tranquillamente essere utilizzati, unitamente ai dati sull’adesione percentuale agli scioperi precedenti, per fornire una adeguata informazione all’utenza sull’impatto che l’astensione potrebbe avere, a patto che, ovviamente, le aziende siano in grado di organizzare al meglio il servizio senza ricorrere a serrate cautelative mettendo a disposizione degli utenti dei mezzi di trasporto funzionanti a garanzia non solo della loro mobilità, ma anche della loro sicurezza.Inoltre, stando ai dati forniti dalla Commissione di Garanzia sugli Scioperi, nel 2018 c’è stato un considerevole decremento delle azioni di sciopero effettuate rispetto all’anno precedente (223 a fronte di 318 registrate nel 2017). Tutti scioperi effettuati, ovviamente, nel rispetto della legge, garantendo i servizi minimi, un ampio preavviso e un considerevole intervallo di tempo tra una azione e l’altra. Non dimentichiamo inoltre che i lavoratori, partecipando allo sciopero, subiscono una decurtazione dello stipendio per cui l’adesione è sempre molto ponderata. Probabilmente, invece di pensare a come rimuovere gli effetti con ulteriori inasprimenti normativi, sarebbe utile prestare maggiore attenzione alle cause di insorgenza del conflitto e agire su quelle”.Conclude il Segretario generale: “Il nostro primario obiettivo è prevenire ed evitare di dover arrivare allo sciopero sollevando così i cultori della materia dal ricercare soluzioni volte alla limitazione del diritto. Senza dubbio la prima forma di prevenzione sta nel chiamare le parti al rispetto delle leggi, dei contratti, degli accordi e dei tempi di rinnovo. Facciamo presente che il contratto collettivo nazionale degli autoferrotranvieri-internavigatori è scaduto da ben due anni e che il tavolo per il rinnovo è partito con fatica solo da pochi giorni. Ci auguriamo che si giunga rapidamente a una sua positiva definizione. Infine c’è il grosso tema dell’affidabilità economica dei datori di lavoro: se, ad esempio, gli stipendi arrivano in ritardo o, come sempre più spesso accade, non arrivano proprio, cosa devono fare i lavoratori? Subire il danno del mancato pagamento dello stipendio e, come se non bastasse, anche la beffa di non poterlo neppure rivendicare se non a suon di costosi decreti ingiuntivi?”.

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