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Trasporti. Pellecchia (Fit-Cisl): “Rinnovo del Contratto per rilanciare il sistema del Trasporto Pubblico Locale italiano”

Pubblicato il 29 Ott, 2024


“La soluzione per giungere a una positiva conclusione della vertenza nel Trasporto Pubblico Locale e rilanciare il Tpl italiano è una: un rinnovo celere del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, scaduto a dicembre 2023, ponendo fine alla situazione di impasse che è ormai insostenibile per gli oltre 100.000 lavoratrici e lavoratori e pesa sui cittadini creando disagi in tutto il Paese”: è quanto dichiara il Segretario Generale Fit-Cisl, Salvatore Pellecchia, durante la Conferenza Stampa organizzata questa mattina dai sindacati di categoria in vista dello sciopero del prossimo 8 novembre e aggiunge: “Necessario l’avvio di un tavolo istituzionale di confronto per riformare il settore con tutti i soggetti interessati”.
“Le nostre richieste sono chiare: sciogliere il nodo delle retribuzioni, aumentare i salari erosi dalla forte inflazione, agendo così anche sulla carenza di personale e attirando nuove leve; rivalutare in chiave migliorativa le condizioni occupazionali e normative puntando, inoltre, a facilitare la conciliazione vita-lavoro”.
Prosegue Pellecchia: “Negli ultimi 20 anni si è giunti a soli tre rinnovi, rispetto ai sei che avrebbero dovuto essere. Non possiamo e non dobbiamo replicare le esperienze del passato ma proiettarci al futuro anche in vista di due eventi straordinari come il Giubileo, con previsioni di arrivi tra 30 e 35 milioni durante tutto l’Anno Santo e le Olimpiadi invernali, che incideranno fortemente sul sistema di mobilità e che per questo dovrà essere in condizioni ottimali, garantendo un trasporto di qualità”.
“Purtroppo, ad ogni momento di rinnovo contrattuale, si ripropone l’annoso tema della indisponibilità di risorse economiche – spiega ancora Pellecchia – dovuta in parte all’assenza di politiche industriali strategiche. Ne è un esempio il Fondo Nazionale Trasporti. Le modalità di ripartizione del Fondo, previste a partire dal 2025 in poi, penalizzano 12 regioni su 15, con riduzioni di risorse di circa il 4% rispetto alla quota assegnata nel 2024. La dotazione annua va incrementata di circa 800 mln di euro l’anno per essere sufficiente adeguato al tasso di inflazione attuale e quella programmata del 2025”.“L’altra motivazione legata alla mancanza di risorse è riconducibile alla frammentazione del settore al cui interno operano una grande quantità di aziende, circa 900, che impedisce quindi la possibilità di fare economia di scala, rinnovare le flotte e investire in formazione. Una fragilità superabile attraverso una seria riforma del comparto che promuova la costituzione di campioni nazionali”.
“Infine il problema sicurezza visto l’aumento esponenziale dei fenomeni di aggressione al personale front-line che diventa sempre più cogente. Su questo i passi in avanti ci sono e abbiamo espresso apprezzamento per il recente incontro al Mit propedeutico all’attivazione del Procollo anti-aggressioni già esistente dal 2022 e finora inapplicato, alla presenza dei rappresentanti delle parti stipulanti, Mit e Ministero dell’Interno, Conferenza Stato-Regioni, delle associazioni datoriali Asstra, Agens e Anav e organizzazioni sindacali di settore. Confidiamo che, anche in questo caso, il percorso appena iniziato porti a una positiva sintesi evitando perdite di tempo che sarebbero di nocumento ai lavoratori e agli utenti del servizio” conclude Pellecchia.

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