La CISL Università esprime profonda preoccupazione per la perdurante assenza, ormai da quattro anni, di interventi strutturali a favore del sistema universitario nelle leggi di bilancio.
“Nonostante le ripetute richieste avanzate dalle rappresentanze sindacali e dal mondo accademico – dichiara il Segretario generale della CISL Università, Francesco De Simone Sorrentino – le risorse destinate al settore continuano a essere del tutto insufficienti a garantire la sostenibilità degli atenei, la valorizzazione del personale e la qualità dell’offerta formativa e della ricerca. A ciò si aggiunge la totale assenza di un reale confronto con le parti sociali sulle riforme in corso, nonostante la nostra disponibilità al dialogo sia stata più volte ribadita.”
Secondo la CISL Università, un’impostazione di questo tipo rischia di compromettere l’efficacia e la coesione del sistema della formazione superiore e della ricerca, aggravando criticità già note e penalizzando lavoratrici e lavoratori che ne garantiscono il funzionamento quotidiano.
“È incomprensibile – prosegue De Simone Sorrentino – che un settore strategico come quello universitario e della ricerca venga escluso da un metodo di confronto che in altri ambiti ha prodotto risultati virtuosi e condivisi, coniugando sostenibilità economica e valorizzazione delle professionalità.”
La Federazione sottolinea inoltre come l’Italia continui a collocarsi agli ultimi posti in Europa per investimenti nell’università e nella ricerca, terz’ultima dietro solo a Romania e Irlanda, con una riduzione delle risorse in rapporto al PIL a partire dal 2021, in controtendenza rispetto alla media europea.
Per la CISL Università è dunque necessario un intervento immediato durante l’iter parlamentare della Legge di Bilancio 2026, volto a introdurre misure concrete di valorizzazione del personale universitario e di rafforzamento del sistema pubblico della formazione superiore e della ricerca.
Contestualmente, la Federazione chiede al Ministro competente l’apertura urgente di un tavolo di confronto strutturato con le organizzazioni sindacali del settore, per condividere indirizzi e modalità di attuazione delle riforme, finora affidate unicamente a gruppi di lavoro scelti dal Ministero e privi di rappresentanza diretta del personale universitario.
“La situazione è ormai insostenibile – conclude il Segretario generale –. Se non arriveranno segnali concreti di apertura e di ascolto, la CISL Università sarà costretta a proclamare la mobilitazione di tutto il personale del settore, per rivendicare con forza la centralità dell’università e della ricerca scientifica nel futuro del Paese e la dignità di chi vi opera ogni giorno con competenza e dedizione.”