“Come è noto già negli anni passati con delle specifiche e reiterate note la Federazione Nazionale della Sicurezza della CISL aveva tentato di sensibilizzare il Dipartimento dei Vigili del Fuoco sull’esposizione del personale operativo ai Pfas”. Lo ha dichiarato in una nota il segretario generale della Fns Cisl Massimo Vespia. “L’intervento da parte del sindacato- ha sottolineato Vespia- si era reso necessario a seguito di numerosi studi scientifici internazionali che avevano ampiamente dimostrato la correlazione tra l’attività professionale dei vigili del fuoco e l’insorgenza tra di essi di alcune neoplasie. In particolare, ad essere messi sotto esame sarebbero i dispositivi di protezione individuale in uso anche al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, nonché la composizione chimica degli schiumogeni usati nel corso degli interventi. Nonostante le istanze della FNS CISL il Dipartimento non ha mai ritenuto opportuno approfondire la presenza di Pfas nei completi antifiamma in dotazione, con ricerche indipendenti rispetto a quanto dichiarato dai produttori e dai certificatori degli indumenti. Per questo motivo chiediamo ai vertici del Dipartimento di mostrare la necessaria attenzione e sensibilità sul tema della salute delle lavoratrici e dei lavoratori del Corpo Nazionale che attraverso il sindacato chiedono, ancora una volta, una autentica indagine sulle eventuali conseguenze che i Pfas potrebbero aver causato su di loro”. “Sull’argomento la Fns Cisl ha nuovamente chiesto all’amministrazione di poter programmare con urgenza un nuovo incontro con le organizzazioni sindacali”, ha concluso Vespia.