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Abruzzo Molise. Corridoio Tirreno-Adriatico, Cgil, Cisl e Uil Abruzzo: “No a schermaglie politiche, sì all’unità sul futuro della nostra regione”

Pubblicato il 4 Feb, 2021

4 febbraio  – Sul corridoio Tirreno-Adriatico ci sia la convergenza di tutti gli attori ingioco, senza schermaglie politiche che minerebbero un traguardo che rappresenta il benedell’Abruzzo. È l’auspicio di Carmine Ranieri, Leo Malandra e Michele Lombardo, segretari di Cgil,Cisl e Uil Abruzzo, all’indomani della bocciatura della risoluzione presentata da centrosinistra e M5Snella terza commissione del Consiglio Regionale. Nel documento, i gruppi di minoranza chiedevanoun’accelerazione sulla strategia che mira a saldare la zona economica speciale (zes), il riordino dellegrandi reti di traporto europee con la previsione di un corridoio tra Tirreno e Adriatico che interessal’Abruzzo, e le ingenti risorse del Ricovery Plan.“Non è il momento per polemiche politiche – dicono i segretari – su un argomento cherappresenta davvero il futuro della nostra regione. L’intera classe politica, le forze economiche esociali dell’Abruzzo devono marciare compatte: solo così, infatti, si raggiungerà l’obiettivo”. Unobiettivo che sembra alla portata: dopo una lunga attesa, infatti, finalmente la zes è stata approvata,anche se al riguardo i sindacati chiedono al governo di “velocizzare la nomina del commissario e deicomponenti del comitato di indirizzo”, mentre l’esecutivo nazionale ha scelto di puntare sulpotenziamento della tratta ferroviaria Pescara-Roma, e il ricorso ai fondi del Recovery Planrappresenterebbe sicuramente la quadratura del cerchio. Ma in un sistema istituzionale dove si fapresto a rimettere in discussione ogni cosa, “l’errore peggiore che possiamo compiere comeabruzzesi sarebbe quello di dividerci. Invece, su questo punto non ci può essere una maggioranza eun’opposizione: deve esserci l’Abruzzo intero, coeso e deciso. Noi come sindacati, al solito, siamopronti a fare la nostra parte: lo sviluppo e il rilancio territoriale, in particolare delle aree interne,devono poggiare su strategie complesse, capaci di guardare realmente al nostro domani”.

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