Basilicata. Cgil Cisl Uil rispondono a Confindustria: “Difesa d’ufficio di Eni fa fare passi indietro al confronto”

Potenza, 10 aprile 2021 – “La difesa d’ufficio ad opera di Confindustria Basilicata di Eni – ci auguriamo non richiesta – e delle società impegnate per conto di Eni a Viggiano e in Val d’Agri, in particolare la Ram, in merito all’attuazione del contratto di sito, è immeritata e fa compiere notevoli passi indietro al confronto con la principale associazioni degli industriali che come sindacato ci siamo sempre sforzati di tenere sempre su binari di costruttiva proposta e correttezza”. Lo sostengono i segretari regionali di Cgil Cisl Uil, Angelo Summa, Enrico Gambardella e Vincenzo Tortorelli, sottolineando che “appare inopportuno affrontare, con toni piuttosto accesi, il tema della vertenza Ram proprio nella giornata di un nuovo incontro in Regione e della manifestazione di Cgil Cisl Uil in Valbasento”.

“Proprio oggi riteniamo utile ricordare il triste declino delle produzioni chimiche nella nostra regione che hanno lasciato un’eredità di siti ancora da bonificare e una lunghissima stagione di ammortizzatori sociali per i tanti lavoratori che, con il loro impegno e talvolta anche con il tributo della propria salute, contribuirono a realizzare il sogno, poi purtroppo svanito, della ‘grande chimica lucana’. Quanto invece all’attuale fase di attività dell’Eni in Val d’Agri – continuano Summa, Gambardella e Tortorelli – Confindustria prova a difendere aspetti che sono obiettivamente indifendibili perché riguardano il diritto al lavoro di persone rimaste stritolate dal distruttivo gioco al ribasso dei cambi di appalto e cui solo la piena e corretta applicazione del contratto di sito può garantire lavoro certo e condizioni eque”.

“Non si tratta solo della mancata riassunzione di lavoratori lucani ad opera di imprese che subentrano negli appalti e nelle commesse dell’Eni e la difformità delle condizioni salariali e di lavoro per gli stessi dipendenti, aspetti questi che non possono essere definiti con preoccupante superficialità una ‘invenzione sindacale’, ma anche un vero e proprio tentativo di deroga agli orari di lavoro fissati dai Ccnl in ragione della richiesta da parte di Eni di articolare alcune lavorazioni in turni di lavoro di ben 12 ore ininterrotte creando un precedente di rilevante importanza che rappresenta in pieno una drammatica realtà su cui nessuno che abbia un minimo di responsabilità in questa vicenda può chiudere gli occhi”.

“Ci allarma – continuano i segretari di Cgil Cisl Uil – che tali intransigenti atteggiamenti siano assunti in vista di scadenze fondamentali quali l’aggiornamento del contratto di sito e il rinnovo della concessione Val d’Agri. Chiediamo pertanto al management di Eni del distretto Val d’Agri e nazionale – concludono Summa, Gambardella e Tortorelli – di non associarsi alla caduta di stile determinata dalla sorprendente posizione di Confindustria Basilicata in modo da ripristinare condizioni di confronto di piena serenità, perché questo è il momento in cui tutti sono chiamati alla massima coesione nella consapevolezza che ognuno ha la responsabilità di difendere il lavoro di qualità e il tessuto produttivo lucano mettendo al bando ogni demagogica e inutile polemica”.

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