Calabria. 8 Marzo 2018. Cisl: “Rafforzare tutele attraverso una contrattazione responsabile per consentire di conciliare vita lavorativa e familiare”

7 Marzo 2018 – “La differenza salariale – sottolinea il neo segretario generale della Cisl di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, Francesco Mingrone – è dovuta a numerosi fattori, si va dalla sottovalutazione del lavoro femminile alla mancata remunerazione del lavoro domestico, dalla minore partecipazione al mercato del lavoro al livello di qualifiche assunte fino alla vera e propria discriminazione”. E’ quanto sottolinea il neo segretario generale della Cisl di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, Francesco Mingrone alla vigilia della Giornata internazionale della donna riallacciandosi allo slogan al centro di tutte le iniziative promosse ed organizzate dalla Cisl in tutta Italia per l’8 Marzo. 

E’ chiaro – prosegue Mingrone – che si tratta di una situazione insostenibile e che ci spinge ad un impegno quotidiano orientato da una precisa impostazione, il quadro normativo è chiaro ed occorre rafforzare le tutele attraverso una contrattazione responsabile, innovativa e moderna anche e soprattutto sotto il profilo del welfare facendo rientrare in quest’ultimo anche tutte le forme di flessibilità che consentono di conciliare vita lavorativa e familiare”

Attuale e drammatico è poi il tema delle violenze e dei femminicidi, cosi come documentato dalla relazione conclusiva – approvata lo scorso 06 febbraio – della Commissione di inchiesta sul femminicidio e su ogni forma di violenza di genere.
In base ai dati dell’ultima indagine sulla sicurezza delle donne, nel corso della propria vita poco meno di 7 milioni di donne tra i 16 e i 70 anni (e cioè 6 milioni 788 mila donne), quasi una su tre (il 31,5%), riferiscono di aver subìto una qualche forma di violenza fisica o sessuale, dalle forme meno gravi, come lo strattonamento o la molestia, a quelle più gravi, come il tentativo di strangolamento o lo stupro.
Il 10,6 % delle donne dichiara di aver subìto una qualche forma di violenza sessuale prima dei 16 anni.

“I numeri – sottolinea Nausica Sbarra, Coordinatrice Donne Cisl Calabria – valgono più di molte parole ed è sempre opportuno ricordare come ogni due giorni e mezzo in Italia muore una donna per mano di chi dice di amarla.
La violenza di genere e i drammatici episodi di femminicidio richiedono un impegno costante e quotidiano ed è per questo che la Cisl Calabria ha scelto di celebrare la giornata dell’8 marzo aderendo alle iniziative nazionali promosse dalla Cisl e ritrovandosi a Cirò Marina nel primo anniversario della scomparsa di Antonella Lettieri, barbaramente uccisa proprio il giorno della festa della donna.
Noi consideriamo l’8 marzo – conclude Sbarra – non solo e non tanto una celebrazione formale ma l’occasione sostanziale per richiamare tutti alle loro precise responsabilità, stimolando la condivisione di quei percorsi di rappresentanza, aiuto e sostegno delle donne che si trovano in una condizione difficile.
Rispondono a questa logica, ad esempio, i corsi di autodifesa che come Coordinamento donne della Cisl organizziamo in Calabria o, ancora, l’istituzione di uno sportello antiviolenza proprio a Cirò Marina”.

La Cisl ha aderito quest’anno, in particolare, a due Campagne promozionali, ‘Stop Gender Based Violence at Work’, promossa dal sindacato mondiale (ITUC/CSI) e rivolta alla sensibilizzazione dei singoli governi per sostenere la necessità di una Convenzione/Raccomandazione OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro) contro la violenza e le molestie nei luoghi di lavoro.
E poi la mobilitazione promossa dal sindacato europeo (ETUC/CES) per sollecitare l’approvazione della bozza di Direttiva europea, attualmente in discussione al Consiglio Europeo, destinata a promuovere l’occupazione femminile e sostenere la scelta della maternità, attraverso più tutele per le donne in modo da realizzare una vera conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa.
La direttiva è particolarmente importante perché, ancora oggi, le donne pur essendo a pieno titolo protagoniste della società, dell’economia, della politica e delle Istituzioni subiscono ingiustificate ed inaccettabili discriminazioni con una parità che, molte volte, si rivela solo formale.
Significativo, in questo senso, è il lavoro, la sua remunerazione, la possibilità di conciliarlo con la maternità e la vita familiare.
In Italia, ad esempio, lo scarto tra occupazione maschile e femminile è di oltre venti punti percentuali e persiste la differenza salariale di genere; il divario tra la remunerazione di un uomo e quella di una donna è del 10,9%, una differenza che sale addirittura al 36,3% fra i laureati.

www.cislcalabria.it

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