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Calabria. Servizi di prossimità per la persona e per il lavoro. L’impegno della Cisl calabrese

Lamezia Terme, 30 gennaio 2020 – I temi del disagio e il progetto di servizio della Cisl per il territorio sono stati al centro del convegno Servizi di prossimità per la persona e per il lavoro. L’impegno della CISL calabrese che giovedì 30 gennaio ha visto riuniti a Lamezia Terme gli stati maggiori del sindacato calabrese e i massimi livelli nazionali: il Segretario Generale Cisl Calabria Tonino Russo e tutte le Federazioni di categoria, i Caf Cisl e i patronati Inas Cisl regionali e provinciali; i dirigenti nazionali del sindacato con il Segretario Generale Aggiunto Gigi Sbarra, del patronato Inas Cisl con il presidente Gigi Pettini e del Caf Cisl, con la presidente Giovanna Ventura. Nel corso della mattinata è intervenuto in videoconferenza il Presidente nazionale dell’Inps Prof. Pasquale Tridico.

I lavori sono stati aperti dalla relazione del Segretario Generale della Cisl calabrese, Tonino Russo: di fronte alle difficoltà del Mezzogiorno e di tutto il Paese, ha evidenziato spiegando le ragioni del seminario di Lamezia, è necessario costruire una nuova politica organizzativa, essenziale per rafforzare l’identità e l’azione tradizionale della Cisl, accrescendo il radicamento nei luoghi di lavoro e nel territorio con una scelta su tutte: la prossimità. È infatti nell’incontro con le persone, con le loro istanze, con i loro bisogni che si può concretamente concorrere a realizzare l’allargamento dell’area della rappresentanza, venendo incontro alle attese e ai bisogni della vita quotidiana. Dentro questa visione, ha sottolineato Russo, è fondamentale una nuova politica dei servizi, che non sono “altro” dalla rappresentanza, ne sono il fulcro.
Le difficoltà del Paese – ha proseguito Russo – si amplificano nel Mezzogiorno e nella nostra regione che resta alle prese con problemi non risolti, con gap infrastrutturali, con indicatori economici che testimoniano l’urgenza di una inversione di tendenza.
La campagna elettorale appena conclusa, la concomitanza dell’appuntamento elettorale in Emilia e Calabria, ha dato un messaggio devastante di disinteresse di forze politiche e media verso una regione che è come se non ci fosse, che non trova spazio nella discussione, che sembra non avere possibilità di redenzione. La Cisl invece, grazie soprattutto all’impegno della Segreteria nazionale di Annamaria Furlan e di Gigi Sbarra, ha fatto l’opposto e scelto Reggio Calabria, il 22 giugno scorso, per portare in piazza, insieme a tutto il Paese, le ragioni del Mezzogiorno, scegliendo un luogo simbolo, una regione che fa fatica a rialzarsi ma che ha una grande voglia di riscatto.
Andando avanti nella sua relazione, Russo ha evidenziato come i problemi della nostra regione fatichino ad essere risolti. I dati del Barometro Regionale CISL di dicembre 2019, l’analisi territoriale sul benessere disagio delle famiglie basata su una serie di indicatori relativi a lavoro, istruzione e coesione sociale, restituiscono una cruda realtà in cui ancora una volta la Calabria – che ha un tasso di occupazione al 40%, un tasso di disoccupazione al 21,5% ed un tasso di disoccupazione giovanile al 52% – è all’ultimo posto fra le regioni negli ambiti lavoro e coesione sociale; sul versante istruzione è al penultimo e con un arretramento pericoloso su alcuni indicatori.
Sono queste per il Segretario Generale della Cisl calabrese le sfide impegnative che attendono il nuovo Governo regionale e che dovranno impegnare in uno sforzo straordinario il Governo nazionale, soprattutto sul versante delle politiche per il lavoro, degli investimenti infrastrutturali, per la crescita e lo sviluppo.
Il contesto rappresentato nel bilancio sociale dell’Inps regionale, che ci offre uno spaccato della società calabrese e testimonia il ruolo dell’istituto nelle dinamiche regionali, è davvero preoccupante. Diventa prioritario per la Cisl presidiare di più il territorio regionale, unica grande periferia del lavoro e dell’esistenza, sulla base di tre leve organizzative. Una maggiore integrazione del sistema Cisl: c’è un potenziale enorme di energie, competenze, risorse umane, professionalità ed umanità. Occorre partire da qui, per invertire una tendenza, per riconquistare spazi di rappresentanza e di tutela. “I sindacalisti dei servizi e delle associazioni – sottolinea Russo prendendo a prestito parole di Gigi Sbarra – costituiscono spesso la vera prima linea, il primo volto con il quale la CISL si presenta a tanti che non ci conoscono. Il loro sorriso e la loro competenza fanno la differenza”. La valorizzazione delle prime linee: valorizzare cioè le competenze e le esperienze di quel grande patrimonio costituto dalla rete delle prime linee: delegati, rsu, rsa, rls, operatori sindacali e sindacalisti dei servizi. La valorizzazione dell’intelligenza collettiva diffusa: puntare sulla formazione; valorizzare esperienze, conoscenze, saperi, passione, sensibilità, identità maturate ogni giorno da uomini e donne, rilanciare il progetto giovani, costruire partecipazione e realizzare leadership diffusa è la strada da percorrere.
La conclusione di Russo: bisogna andare tra la gente tutti insieme. Insieme ai servizi che con i loro sindacalisti sono il volto della Cisl, insieme ad associazioni, mondo del volontariato, diocesi, mettendo la base al vertice. Perché la Cisl ha scelto da che parte stare.

Dai territori sono intervenuti nel dibattito Gennaro Madera, Direttore Inas Cisl Calabria; Pino De Tursi, Presidente Caf Cisl Calabria; Christian De Masi, Segreteria UST Reggio Calabria; Giuseppe Lavia, Segretario UST Cosenza; l’area Magna Graecia (Catanzaro, Crotone e Vibo, rappresentata dal reggente Tonino Russo). Dalle loro parole sono emersi – insieme all’apprezzamento per l’impegno della Segreteria nazionale e per un nuovo protagonismo sociale della Cisl – la condivisione dei contenuti della relazione introduttiva e la sottolineatura dell’importanza del convegno come occasione di riflessione comune per un rilancio dell’azione dei servizi, luoghi in cui trovare operatori competenti e caratterizzati dallo stile dell’accoglienza. Nel complesso, si registra un’estensione dell’utenza, che porta ad un miglioramento della capacità di rappresentanza del sindacato: un percorso in cui si può e si deve crescere motivando e rimotivando operatori e volontari, ampliando lo Sportello Lavoro e lo Sportello Sociale, puntando verso un sistema di rete e di sinergia confederale per abbattere il muro della rassegnazione

Nel suo intervento, Giovanna Ventura, Presidente del Caf Cisl nazionale, ha sottolineato l’importanza della giornata seminariale di oggi e – rivolgendosi in particolare al Segretario Generale Aggiunto Nazionale Gigi Sbarra – ha insistito sull’importanza della trattativa con il Governo sui temi della riforma fiscale, che il Caf Cisl sta seguendo anche per la conoscenza che ha della situazione delle famiglie e dei territori. La paventata flat tax, ad esempio, poteva avere una ricaduta pesante proprio sulle famiglie e nei contesti più deboli. Ha ricordato come il Caf Cisl abbia fatto presente all’Agenzia delle Entrate il ruolo di supporto al Governo e allo Stato eservitato dai Caf nella lotta all’evasione fiscale, purché coinvolti in questioni come la sistemazione dei dati immobiliari. O come lo stesso Caf Cisl sia intervenuto sulla tracciabilità dei pagamenti, cui il Governo attuale è attento, evidenziando la necessità di semplificarne la praticabilità per anziani e famiglie (ad esempio nell’uso dal bancomat della famiglia, anche se un anziano non ne è dotato). L’ISEE – ha detto ancora Giovanna Ventura – è uno strumento importante per il contrasto all’evasione fiscale e il suo utilizzo si va estendendo perché si profila un aumento vertiginoso della richiesta da parte delle amministrazioni per la certificazione del reddito. Per fare fronte a questa ondata i Caf hanno bisogno di più risorse: non chiudono la porta a nessuno e lavorano anche gratuitamente, ma ogni anno a una certa data si vedono bloccati i pagamenti da parte dell’Inps per l’esaurimento dei fondi. Compilare un ISSE, un 730 comporta tempi di accoglienza, colloquio, stesura, invio. Bisogna perciò mettere i centri in condizioni di svolgere il proprio ruolo. In Calabria, in particolare – ha aggiunto la Presidente del Caf Cisl nazionale –, occorre offrire servizi soprattutto a famiglie, anziani e giovani. Saranno poi utili i nuovi strumenti informatici elaborati e che sono a disposizione dei territori anche per nuovi servizi, dalla fatturazione elettronica all’ampliamento delle funzioni dello Sportello Lavoro, insieme ad una maggiore presenza e formazione e a una crescente capacità di accoglienza.

Noi – ha detto, aprendo il suo intervento Gigi Petteni, Presidente del patronato Inas Cisl nazionale – aiutiamo la gente ad esercitare diritti. Gli strumenti sono importanti, ma lo sono anche e soprattutto le persone che accolgono: il modello proposto in passato dall’Inps che pensava di sostituire le persone con gli strumenti è stato sconfitto, perché certi servizi richiedono la relazione personale. Da questa esperienza dobbiamo imparare molto per la nostra azione. L’Inas – ha proseguito Petteni – è al fianco della Cisl per un’azione sindacale e organizzativa più efficace. Ha poi sottolineato come nell’incontro di Lamezia non abbia sentito lamentele, ma determinazione nell’operare sul territorio. Le strutture dei servizi sono in difficoltà economica, ma bisogna dare risposte all’esigenza di sussidiarietà, perché è questo che fa vivere il sindacato: l’Inas svolge anche un ruolo istituzionale, di presidio sociale sui territori, facendo ciò che è utile alla gente: il contrario del populismo che dice ciò che la gente vuole sentire. Cisl e strutture di servizio insieme possono quindi contribuire a sconfiggere la cultura dell’individualismo.

Il Presidente nazionale dell’Inps, Pasquale Tridico, è intervenuto in videoconferenza per un saluto “molto caloroso”, ringraziando per l’opportunità offerta, perché – ha spiegato – era a Roma per impegni istituzionali. Dopo il saluto di Tonino Russo, che lo ha ringraziato per la disponibilità, ha ricordato il suo amore per la Calabria e, in relazione al tema, l’importanza del rapporto dell’Inps con i sindacati, i patronati e i caf, rapporto su cui l’Istituto vuole investire in modo che l’Inps stesso possa raggiungere maggiori livelli di efficienza. La “prossimità” richiamata dal convegno Cisl e centrale anche per la visione dell’Inps – ha aggiunto – è fondamentale per servire l’utenza più fragile, in una società sempre più segnata dalla diseguaglianza.

Nel salutare il Consigliere regionale Gianluca Gallo presente in sala, il Segretario Generale Tonino Russo lo ha invitato a prendere la parola, sottolineando la disponibilità della Cisl al dialogo e al confronto per la soluzione dei problemi della regione, disponibilità già manifestata alla Presidente della Regione Jole Santelli, insieme agli auguri di buon lavoro.
Prendendo la parola, Gallo ha ringraziato per l’opportunità, rivolgendo un saluto ai livelli regionali del sindacato e alla Segreteria nazionale, “attenta alla situazione calabrese”. Gli auguri per la nuova legislatura regionale, ha detto tra l’altro, porgendo al convegno i saluti della Presidente Santelli, sono necessari per affrontare le tante emergenze. Ha poi evidenziato come per la sua storia politica la Cisl rappresenti da sempre un punto di riferimento e come il rapporto con le parti sociali sia fondamentale per esercitare, da parte delle Istituzioni, una cultura dell’ascolto di chi non è all’interno del “palazzo”, per affrontare insieme problemi come quelli degli LSU o dei lavoratori in mobilità, tra i più urgenti. Per i tirocinanti della Giustizia, concludendo, ha detto di essere intervenuto, su mandato della Presidente Santelli, per chiedere una proroga semestrale dei contratti.

Le conclusioni dell’incontro sono state tratte, affrontando numerose questioni, da Gigi Sbarra, Segretario Generale Aggiunto della CISL nazionale, una presenza importante che testimonia la vicinanza del livello nazionale alla Calabria.
Ringraziando anche a nome del Segretario Generale, Annamaria Furlan, Tonino Russo, e tutti gli amici calabresi per la giornata di riflessione su temi molto sentiti dalla Segreteria nazionale, Sbarra ha evidenziato come il lavoro qualificatissimo di Giovanna Ventura e Gigi Petteni abbia impresso in poco tempo una nuova carica di efficienza e di modernizzazione a Caf e Inas. Ha poi rivolto un ringraziamento anche al Presidente dell’Inps Tridico e al Consigliere regionale Gianluca Gallo.
Il tema di oggi è strategico per la Cisl, ha sottolineato, evidenzia una scelta pienamente sindacale per un modo nuovo di fare rappresentanza e di esercitare l’azione della tutela individuale e collettiva. L’investimento sui servizi è una grande scelta “politica”, nel senso ampio del termine, che contrasta spinte centrifughe e disgreganti presenti nella società italiana e in tutta Europa; spinte che stanno trasformando il mondo del lavoro e la composizione sociale del Paese. Siamo in mezzo a cambiamenti globali: pesante spinta recessiva, accelerazione delle tecnologie, quarta rivoluzione industriale, potentissimo emergere dell’intelligenza artificiale e robotica che cambia modo di lavorare e stili di vita. Una globalizzazione – ha proseguito Sbarra – malgovernata, consegnata al dominio della finanza speculativa che crea nuove diseguaglianze e povertà, con un abisso tra ricchi e poveri.
Tutto questo cambia la domanda di tutela di chi lavora, dei giovani, delle famiglie che si rivolgono alla Cisl chiedendo aiuto, consulenza, vicinanza. Perciò, l’investimento sui servizi può aiutare la Cisl stessa a rinnovare la propria missione sociale, a dare maggiore protagonismo a territori e comunità locali. Il riferimento alla persona e al lavoro costituisce il punto più forte della Segretaria Furlan, di fronte a un lavoro sempre più liquido e incerto nella struttura e nelle opportunità. Il mercato del lavoro oggi deve far fronte a precarietà e disoccupazione giovanile e anche da questo dipende il miglioramento del sistema pensionistico e previdenziale, così come è urgentissimo il tema del divario Nord-Sud. Per questo il sindacato deve aggiornare competenze e conoscenze. Sono necessarie vere grandi politiche di coesione nazionale, sapendo che il Sud versa anche in condizioni di precarietà esistenziale, sia dentro il mondo del lavoro che fuori.
Si deve riprendere, ha detto ancora Sbarra, la discussione sul Mezzogiorno e dare risposta a pensionati e a generazioni di madri e di giovani, a persone non autosufficienti cui restituire una ragione di vita. Spero – ha sottolineato – che per il nuovo governo regionale tutto ciò diventi da subito materia di confronto, di dialogo, di concertazione.
In questi ultimi anni alcuni interlocutori hanno impedito al sindacato ogni forma di dialogo, alimentando un clima conflittuale, il disfacimento della capacità di intermediazione sociale e di rappresentanza, ostacolando coesione sociale e ripresa economica, generando rancore e disillusione verso gli strumenti della partecipazione democratica.
La Cisl non può accettare, per esempio, ha detto Sbarra – il tentativo del Governo di risucchiare e prosciugare mediante la legge il patrimonio rappresentato dal protagonismo delle parti sociali. Da qui la scelta coraggiosa della Segreteria di Annamaria Furlan nel consolidare la rappresentanza, la capacità organizzativa, l’intelligenza collettiva diffusa, tenendo insieme dinamica sindacale, strategia sul territorio, investimento sui servizi, per costruire un formidabile network di competenze, sacrifici, entusiasmo, a servizio quotidiano di persone e famiglie. I servizi Cisl si rivelano un formidabile ammortizzatore sociale la cui funzione è apprezzata e riconosciuta dall’utenza per la sua carica solidale.
Nel suo intervento Sbarra ha poi enunciato una serie di ambiti di intervento urgente da parte delle Istituzioni. La mobilitazione non è finita, ha detto: la Cisl non si rassegna ad accettare la politica economica del Governo, la crescita zero in un Paese sempre più diseguale tra Nord e Sud e bloccato sugli investimenti (sono fermi 130 miliardi di euro destinati a infrastrutture, tra cui la 106 Jonica, l’alta velocità ferroviaria Salerno-Villa e altre grandi opportunità di sviluppo e di lavoro per centinaia di migliaia di persone). Manca una visione, il che spiega anche, ad esempio, le vicende ex Ilva di Taranto e Alitalia.
La legge Fornero va cambiata, riformulata perché i lavori non sono tutti uguali e diverse devono essere le regole pensionistiche. Bisogna anche parlare della flessibilità in uscita, perché le persone devono essere aiutate a uscire dal lavoro a 62 anni e con 41 anni di contribuzione, assicurando alle donne un anno in meno per ogni figlio, senza dimenticare la strutturalità dell’Ape sociale e la questione dell’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. La riduzione del cuneo fiscale è importante, ha detto ancora Sbarra, ma insufficiente; così come è importante ridurre l’Iva sui beni primari e elevarla sui beni di lusso, lottare contro l’evasione fiscale, rivedere il sistema delle deduzioni e delle detrazioni, per poter ridurre l’Irpef ai lavoratori che le tasse le pagano davvero e per intero, creare un sistema fiscale più equo e giusto. Tutto questo, insieme alle risposte ai problemi del pubblico impiego, al precariato da stabilizzare, allo sblocco del turn over – ha detto tra l’altro Sbarra concludendo il suo intervento –, rappresenta per la Cisl il terreno delle sfide del 2020 e dei prossimi anni.

 

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