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Campania. Coronavirus. Cisl e Cisl Slp: scendiamo in campo per preservare l’incolumità dei lavoratori e dei cittadini

Pubblicato il 28 Mar, 2020

Napoli, 28 marzo 2020- Con una lettera ai Prefetti della Campania e al Governatore Vincenzo De Luca la Cisl Campania unitamente al sindacato dei lavoratori delle Poste (Slp) lancia un ulteriore appello per adottare urgenti misure di presidio del territorio per la piena tutela dei lavoratori, dei pensionati e dei cittadini. Invito rivolto anche a tutti i dirigenti, operatori e rsu del sindacato a presidiare singolarmente il territorio, ognuno nei propri comuni, sull’andamento delle file e, dove necessario, coinvolgere le forze dell’ordine, chiamandole ad intervenire su situazioni di assembramenti che potrebbero essere estremamente pericolose.
“Nonostante le nostre preoccupazioni manifestate nei giorni scorsi dobbiamo registrare, con grande amarezza, una situazione assolutamente non governabile e spesso al limite dell’incolumità fisica delle persone in coda in attesa fuori dall’ufficio – scrivono Doriana Buonavita e Vincenzo Caracciolo, rispettivamente segretaria generale della Cisl regionale e segretario della Slp Campania – Purtroppo mentre la situazione per le province si presenta con un livello di sostenibilità migliore, a Napoli e provincia la mancanza di ogni controllo, ha determinato il formarsi di ingenti assembramenti, che, oltre ad essere in netto contrasto con le disposizioni di legge, ci auguriamo non abbiano drammatiche conseguenze sulle persone.
A tutela dei lavoratori, dei pensionati e dei cittadini appare indispensabile, anche in funzione delle scadenze di questo mese, fino al primo di aprile, evitare il ripetersi di situazioni gravi come quelle di questi giorni.
Gli uffici postali restano aperti, ove possibile, e la posta viene consegnata ovunque per aiutare il Paese a non bloccarsi totalmente- proseguono Buonavita e Caracciolo- Questo servizio però non deve mettere a rischio la salute dei lavoratori postali, già colpita in molte aree del paese. Per questo, fatta salva la fase di pagamento delle pensioni, riteniamo che l’Azienda Poste debba assumersi la responsabilità di considerare servizi pubblici essenziali quelli indicati dalla legge 146/90, normativa che regola l’attività di erogazione degli stessi nelle giornate di sciopero, decisione che potrebbe rappresentare l’unica possibilità di evitare assembramenti e, purtroppo, di trasformare, per qualcuno, l’opportunità di lasciare il proprio domicilio.
E’ ferma convinzione che la solidarietà, parte integrante del Dna di persone e di sindacalisti, sia la spinta per farci scendere in campo, al fianco di lavoratori postali e non solo, che quotidianamente offrono un servizio alla collettività, per aiutare il Paese a non bloccarsi totalmente”.

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