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Campania. Vertenze industriali. Fim Cisl: i lavoratori pagheranno il prezzo della instabilità politica

Napoli, 2 febbraio 2021 – “L’ennesima crisi di Governo non fa altro che confermare a chiunque voglia investire o mantenere i propri insediamenti industriali in Italia e magari in Campania, che forse è meglio andare altrove. Dalla Whirlpool di Napoli alla Meridbulloni di Castellammare di Stabia, alla Maccaferri di Salerno, passando per la Jabil di Caserta fino ad arrivare alla Iribus di Avellino, sono solo alcune delle complicate vertenze che da anni non trovano una giusta soluzione che permetta ai lavoratori ed alle loro famiglie di guardare al futuro con occhi diversi”. E’ quanto afferma il segretario generale della Fim Cisl Campania Raffaele Apetino. “Non possiamo non preoccuparci delle trasformazioni industriali che investiranno l’Italia ma soprattutto la Campania. La politica non può far finta di non vedere la nascita di Stellantis frutto della fusione tra Fca e Psa, che sicuramente è un’opportunità per il settore automotive e che dà lavoro a 22mila addetti, tra diretti e indiretti, ma allo stesso tempo va attenzionata per monitorare quali possono essere le future ricadute su Pomigliano e Pratola Serra e su tutto l’indotto. La Campania da oltre un anno è stretta nella morsa della pandemia e delle crisi industriali. Per questo occorre fare presto. A rischio ci sono migliaia di posti di lavoro, non solo della grande industria ma anche delle piccole medie imprese. Un quadro occupazionale in forte sofferenza arginato per il momento dal blocco dei licenziamenti che se non prorogati il 31 marzo porterà ad una emorragia di posti di lavoro. La politica non può far finta di non capire che mancano soltanto 70 giorni allo scadere degli ammortizzatori sociali alla Whirlpool di Napoli e la multinazionale non aspetta altro che licenziare tutti i 360 lavoratori del sito di via Argine. Una cecità politica che pagheranno a caro prezzo i lavoratori e le loro famiglie. La Fim Cisl, come tutto il sindacato metalmeccanico, è pronta a fare la propria parte per difendere l’occupazione in Campania, a confrontarsi con il mondo del lavoro che cambia per difendere il tessuto industriale”.

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