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Settore Industria: Campanelli d’allarme per l’Abruzzo e il Molise        

Pubblicato il 19 Set, 2022

“Nei primi 6 mesi dell’anno tutte le regioni italiane registrano aumenti dei volumi di beni prodotti ed esportati ad eccezione del Molise (-14,8%) e dell’Abruzzo (-0,8%). Un campanello d’allarme che arriva anche dalla diminuzione del numero di occupati e dall’aumento di persone che cercano un posto di lavoro”, – questo quadro economico ed occupazionale preoccupante è emerso dal Coordinamento del settore industria della Cisl AbruzzoMolise, alla presenza del Segretario generale Giovanni Notaro e del Segretario Generale Aggiunto Lucio Petrongolo,  che si è riunito per analizzare e discutere delle tante problematiche che stanno interessando il settore della manifattura nelle due Regioni. Una situazione economica ed occupazionale critica dei 2 territori è fortemente condizionato dalle problematiche che stanno vivendo il settore dell’automotive, settore trainante per quanto concerne l’export delle due regioni. I fermi produttivi per mancanza di materie prime, oltre al forte calo dei volumi prodotti per soppressione di turni produttivi, sta creando problemi di mantenimento dei perimetri occupazionali. In Sevel, la più grande fabbrica d’Europa di veicoli commerciali, si sono persi 1000 posti di lavoro e altrettanti nell’indotto. Per la CISL “il Governo nazionale e l’Europa devono lavorare per una strategia di politica industriale che sappia dare risposte, con progetti Europei, al problema della mancanza di semiconduttori diventa impellente e non più rinviabile”. Il Coordinamento, inoltre  ha evidenziato le forte criticità che le aziende stanno vivendo con i rincari dei costi energetici, delle materie prime e con quelli della logistica. Molte aziende Energivore, settore vetro, ceramica, cartiere utilizzano gli stop produttivi, adoperando gli ammortizzatori sociali, alcune aziende hanno aperto procedure di licenziamento collettivo, in quanto diventa antieconomico produrre nonostante ci sia l’esigenza di soddisfare le richieste. “Serve nell’immediato, per salvaguardare i perimetri produttivi e occupazionali, interventi che assicurano sostegni alle imprese, e, degli ammortizzatori sociali dedicati a tale tematica e senza costi per quelle aziende che non licenziano. E’ auspicabile che il nuovo Governo adotti una politica energetica del Paese con forti investimenti sulle infrastrutture energetiche, a partire dai rigasificatori, termovalorizzatori, maggiore estrazione di gas sul territorio nazionale, incentivare le rinnovabili e ripensare al nucleare di nuova generazione. Sul tema dell’energia oggi come Paese paghiamo le posizioni ideologiche e troppi no a prescindere sugli investimenti che andavano fatti nel corso degli anni, oggi questo viene aggravato ancora di più da quei strumenti finanziari innovativi che permettono di fare speculazione sui costi dei beni primari”.La Cisl Abruzzo Molise, con tutto il partenariato, ha avanzato con un proprio documento ufficiale, delle proposte alla Regione per il contrasto al caro energia che impatta sulle imprese e sulle famiglie, -“la Regione deve dare delle risposte, sapendo che sulle imprese  diventa complicato fare provvedimenti regionali che metta in campo risorse adeguate per dare risposte esaustive al mondo imprenditoriale, ci aspettiamo qualcosa in più sull’aiuto alle famiglie, andando ad agire sulle addizionali Irpef ed Irap, sospensione o riduzione del bollo auto, ci sono famiglie che  pagano due volte la crisi, per l’aumento generalizzato dei costi e per il fatto che si stia percependo un ammortizzatore sociale”.        “Quando ci troviamo di fronte ad una situazione così drammatica, come quella che stiamo passando, ci vogliono risposte veloci e straordinarie, ognuno deve esercitare le proprie responsabilità  senza sterili antagonismi per ricercare il bene comune”, – così hanno concluso i segretari che erano presenti al Coordinamento industria della Cisl AbruzzoMolise.

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