La gestione di Acquedotto Lucano S.p.A. è tornata al centro di un duro scontro con le organizzazioni sindacali. I segretari regionali di Filctem, Femca e Uiltec – Francesco Iannielli, Massimiliano Mincuzzi e Giuseppe Martino – denunciano che, a fronte di reiterate richieste per avviare un confronto su una riorganizzazione complessiva dell’intera struttura e dell’organizzazione del lavoro, l’azienda continua a procedere per vie unilaterali. L’oggetto del contendere non è più solo l’approccio “a spizzichi e bocconi”, ma l’assenza totale di dialogo, una gestione delle nomine opaca e il blocco del bilancio. Una delle critiche più pesanti riguarda la prassi di fare nomine senza una visione d’insieme.
I sindacati denunciano l’incapacità di individuare tramite selezioni trasparenti i lavoratori con la giusta professionalità per ricoprire ruoli dirigenziali. Inoltre, si denuncia una prassi che ha sempre fatto parte delle decisioni dei vertici aziendali: la nomina urgente di dirigenti, solo per sostituirne altri mandati in comando alla
Regione. Questo, come sottolineano i sindacati, lascia nuovamente vacanti le posizioni apicali, costringendo l’azienda a un ciclo infinito di nuove nomine con
incarichi di pochi mesi. Questa gestione, secondo i segretari, non guarda al bene della società e dimostra una totale assenza di visione strategica. Un ulteriore
elemento di profonda preoccupazione è il blocco delle crescite professionali dei lavoratori, legato direttamente al continuo rinvio dell’approvazione del bilancio.
Questa impasse amministrativa non solo impedisce qualsiasi investimento o sviluppo a medio-lungo termine, ma tiene anche in ostaggio le prospettive di carriera dei dipendenti, in un circolo vizioso che danneggia l’intera operatività della società. In questo quadro, il mancato coinvolgimento delle organizzazioni sindacali viene visto non come una semplice svista, ma come una precisa scelta che esclude chi conosce la macchina aziendale e i suoi problemi dal profondo. Alla luce di questa situazione, i segretari regionali Francesco Iannielli (Filctem), Massimiliano Mincuzzi (Femca) e Giuseppe Martino (Uiltec) lanciano un appello per un immediato confronto sulla totale riorganizzazione dell’azienda, sottolineando l’urgenza di un’azione congiunta per il bene di Acquedotto Lucano e dei suoi lavoratori.