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Basilicata. Amatulli (Fnp Cisl): «Pensionati. La formazione come leva di cittadinanza e protagonismo della terza età»

Pubblicato il 11 Set, 2025

La Fnp Cisl rilancia il suo impegno per la formazione permanente dei pensionati e punta su alfabetizzazione digitale, educazione civica, promozione culturale e attività intergenerazionali. «Non ci accontentiamo di difendere i diritti acquisiti, vogliamo dare ai pensionati strumenti per continuare a crescere, relazionarsi, capire il mondo che cambia. Non si tratta solo di apprendere nuove competenze, ma di restare cittadini attivi, capaci di orientarsi, partecipare, trasmettere conoscenze e valori alle nuove generazioni», spiega il segretario generale Giuseppe Amatulli che invita la società civile lucana e le istituzioni a lavorare insieme per valorizzare il ruolo della terza età attiva nella società. «La formazione non ha età e per i pensionati può rappresentare la chiave per continuare a sentirsi parte della comunità, per non cedere all’isolamento e per affrontare con serenità le sfide del presente. Imparare ad usare uno smartphone per prenotare una visita, conoscere i propri diritti previdenziali e come esercitarli attraverso le tecnologie digitali significa investire sulla coesione sociale».

Dietro la proposta della Fnp c’è la convinzione che la conoscenza e l’accesso alle nuove tecnologie abbiano un impatto diretto sul benessere delle persone anziane e sull’esercizio dei diritti di cittadinanza: «Chi partecipa a momenti formativi – dice Amatulli – riduce il rischio di isolamento sociale, mantiene attive le proprie capacità cognitive e sviluppa relazioni significative con la propria comunità di riferimento. Non è un caso che molte ricerche confermino il legame tra apprendimento continuo e invecchiamento attivo, dimostrando che l’educazione non è un lusso, ma una vera e propria misura di prevenzione».

In Basilicata, dove la popolazione invecchia più rapidamente della media nazionale e i piccoli paesi soffrono per lo spopolamento, la formazione permanente assume così un valore aggiunto nella misura in cui diventa strumento di coesione, di trasmissione di saperi e di costruzione di legami intergenerazionali: «Non chiediamo corsi fini a sé stessi – aggiunge Amatulli – ma opportunità reali che diano agli anziani strumenti per vivere meglio e per continuare a contribuire al bene comune. La pensione non segna la fine del percorso, ma l’inizio di una nuova stagione di impegno e di crescita personale».

Il sindacato dei pensionati sottolinea anche l’importanza della formazione come fattore di empowerment: «Conoscere meglio le norme sui servizi sociali e sanitari, acquisire competenze digitali, partecipare ad attività di socializzazione significa ridurre le disuguaglianze e aumentare l’autonomia delle persone. In una parola, significa dare più forza ai diritti di cittadinanza. Il nostro appello è dunque rivolto a istituzioni, amministrazioni locali e corpi intermedi nella consapevolezza che investire sulla formazione dei pensionati significa investire su comunità più sane, più coese e più solidali», conclude Amatulli.