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Basilicata. Cavallo (Cisl): “La Cisl alla Conferenza regionale sulla programmazione. Subito un piano industriale e un piano per l’occupazione e le competenze”

Pubblicato il 9 Dic, 2025

«La Basilicata non può più permettersi ritardi, dispersione di risorse e politiche prive di visione. È il momento di passare dalla narrazione dello sviluppo alla sua concreta realizzazione». Con queste parole il segretario generale della Cisl Basilicata Vincenzo Cavallo è intervenuto questa mattina alla Conferenza regionale per la programmazione, convocata on line per un confronto sul Documento di economia e finanza regionale (DEFR) 2026-2028. Nel suo intervento, Cavallo ha sottolineato come il DEFR rappresenti un passaggio cruciale per delineare la rotta di sviluppo della regione, ma ha ricordato che «uno strumento programmatorio è utile solo se accompagnato da una volontà politica coraggiosa e da un confronto strutturato con le parti sociali». Il segretario della Cisl ha richiamato l’attenzione sulla necessità di utilizzare in modo efficiente l’ingente dotazione di risorse europee e del PNRR. Di qui la richiesta di un tavolo permanente di monitoraggio con le parti sociali, che garantisca trasparenza, tempi certi e qualità della spesa, soprattutto per contrastare l’emorragia di capitale umano e recuperare i gravi ritardi infrastrutturali e nei servizi essenziali.

Il parere al DEFR presentato dalla Cisl va al cuore dei problemi che riempiono le cronache dei giornali: crisi industriali e vertenze occupazionali. Per la Cisl non è più rinviabile dotare la Basilicata di un piano organico di politica industriale. Cavallo ha ricordato che «gli effetti del vuoto di programmazione sono ormai evidenti, con il collasso di diversi presidi produttivi, dal polo automotive di Melfi ai casi Smartpaper e Favorit, e con un tessuto economico troppo fragile e frammentato. Per questo serve un piano strategico capace di individuare i settori chiave che nei prossimi anni dovranno trainare l’economia lucana dentro lo scenario globale della transizione ecologica e digitale, accompagnato da investimenti mirati in innovazione, ricerca e crescita dimensionale delle imprese attraverso partenariati con università e centri di ricerca e strumenti che rafforzino la competitività del tessuto produttivo lucano». A sostegno del futuro piano industriale, la Cisl propone la costruzione di un piano triennale per l’occupazione e le competenze che affronti con decisione le trasformazioni del mercato del lavoro: «Non possiamo parlare di sviluppo senza la forza lavoro adeguata», ha spiegato Cavallo, sottolineando la necessità di un piano straordinario di riqualificazione professionale, in linea con i fabbisogni emergenti; una strategia di formazione continua che accompagni lavoratori e imprese nei processi di transizione; misure strutturali per contrastare lavoro povero, contratti atipici e lavoro sommerso, in una regione dove il reddito da lavoro resta tra i più bassi del Paese.

Uno sforzo di visione e di programmazione che per la Cisl non può essere realizzato senza un radicale cambiamento di metodo. Un punto sul quale il segretario Cavallo ha insistito con forza e che rappresenta un guanto di sfida lanciato alla politica: «Serve convocare immediatamente le forze economiche e sociali per avviare un percorso condiviso di co-progettazione del piano di politica industriale e del piano per l’occupazione e le competenze». Un percorso dai ritmi serrati: entro gennaio 2026 la Regione deve presentare un calendario di incontri tematici, con l’obiettivo di arrivare ad una bozza preliminare dei due piani entro il primo semestre 2026. «Non è un atto di critica – ha chiarito il segretario della Cisl – ma un atto di corresponsabilità. La Regione ha la governance, ma il sindacato e il mondo produttivo hanno la conoscenza quotidiana dei problemi e delle opportunità del territorio». Per la Cisl la sfida è chiara: trasformare il DEFR da semplice esercizio amministrativo a cornice finanziaria di una visione concreta, condivisa e misurabile di sviluppo: «Le risorse ci sono, gli strumenti anche: fondi europei, royalties, PNRR, ZES. Ora serve una direzione politica chiara e la capacità di lavorare insieme. La Basilicata non può più aspettare i tempi lunghi della burocrazia, né affidarsi alla sola buona volontà dichiarata. Solo così potremo assicurare che il DEFR 2026-2028 non resti un libro dei sogni, ma diventi la cornice finanziaria di una visione concreta e condivisa per il futuro della Basilicata», ha concludo Cavallo.