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Basilicata. Desertificazione bancaria, Buccino (First Cisl reg.le): “Chiusura sportelli è minaccia alla coesione territoriale e sociale, bene costituzione dell’osservatorio regionale”

La First Cisl accoglie favorevolmente l’approvazione del progetto di legge regionale che istituisce l’osservatorio regionale contro la desertificazione bancaria. Nell’ultimo report Congiunture del centro studi della Cisl Basilicata lo stesso sindacato dei bancari lancia l’allarme: oltre il 60% dei comuni lucani ha perso almeno uno sportello bancario dal 2018 ad oggi

Potenza, 23 luglio 2025 – “La trasformazione digitale del settore bancario italiano, accelerata negli ultimi anni dalla pandemia e dall’evoluzione tecnologica, sta generando effetti collaterali profondi, soprattutto nelle aree interne e meno popolate del Paese. La Basilicata, regione già caratterizzata da un forte spopolamento e da un tessuto economico fragile, è oggi tra le più colpite dal fenomeno della desertificazione bancaria». È quanto riporta il segretario generale della First Cisl Basilicata Pierluigi Buccino nell’ultimo report Congiunture del centro studi della Cisl Basilicata. «Con i suoi circa 550.000 abitanti sparsi in 131 comuni – continua Buccino – la Basilicata è un caso emblematico. Oltre il 60% dei comuni lucani ha perso almeno uno sportello bancario dal 2018 ad oggi. Alcuni centri come San Costantino Albanese, Cirigliano o Calvera non dispongono più di alcuna filiale o ATM. Gli anziani, che costituiscono oltre il 25% della popolazione regionale, sono i più colpiti: molti non hanno dimestichezza con i servizi digitali o accesso affidabile a internet. Infatti, il livello di alfabetizzazione digitale rimane basso: in Italia il tasso di utilizzo dei canali digitali è pari al 55%, in Basilicata è del 38%, comunque percentuali inferiori al tasso medio di utilizzo in Europa che è pari al 65%”.

Per la First Cisl «”in Basilicata manca ancora un’azione istituzionale strutturata, a differenza di quanto sta avvenendo in altre regioni. La nostra proposta di istituire un osservatorio regionale sul fenomeno e redigere classifiche di sostenibilità bancaria, proposta recepita ora dal Consiglio regionale nel progetto di legge appena approvato, può rappresentare un primo passo concreto. È il momento di agire con urgenza perché il rischio – avverte il segretario della First Cisl – è evidente: si sta creando un’Italia a due velocità, dove l’innovazione si traduce in esclusione per le fasce più deboli. La banca come presidio sociale scompare, lasciando vuoti difficili da colmare». 

«Per regioni come la Basilicata, la chiusura delle filiali non è solo una questione tecnica o gestionale: è una minaccia alla coesione territoriale e all’accesso equo ai diritti». Pertanto, secondo il segretario della First Cisl Basilicata «serve una riflessione profonda sul ruolo delle banche, non solo come attori economici, ma come strumenti di inclusione e sviluppo. La tecnologia può essere una risorsa potente, ma solo se accompagnata da tutele, formazione e presenza sul territorio. La digitalizzazione bancaria è un processo inevitabile e in molti casi benefico, ma senza una transizione equa e senza shock, rischia di lasciare indietro intere comunità. In Basilicata, dove le distanze e l’età media sono sfide strutturali, occorrono soluzioni innovative ma anche politiche pubbliche attente, per non trasformare il progresso tecnologico in un ulteriore fattore di esclusione sociale”, conclude Buccino.

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