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Basilicata. Evangelista (Fim): “Stellantis, firmato questa mattina l’accordo sulle politiche attive del lavoro per i lavoratori dello stabilimento di Melfi. La transizione verso l’elettrico del sito industriale lucano non deve essere sostenuta solo dalla cassa integrazione”

Pubblicato il 6 Set, 2022

Questa mattina in Regione si è conclusa
la procedura di esame congiunto per la proroga fino al 7 agosto 2023
del trattamento di Cigs per contratto di solidarietà, già firmato
il 20 luglio scorso da Fca Italy, ministero del Lavoro e
organizzazioni sindacali per lo stabilimento di Melfi. Lo ha reso
noto in mattinata il segretario generale della Fim Cisl Basilicata
Gerardo Evangelista. All’ordine del giorno dell’incontro di oggi,
la parte riguardante le politiche attive del lavoro che saranno
implementate a favore dei 6.244 beneficiari dell’ammortizzatore
sociale. L’accordo prevede a carico della Regione Basilicata la
realizzazione di azioni di orientamento, aggiornamento e
riqualificazione, di analisi delle competenze, di informazione su
eventuali opportunità occupazionali di settore, nonché “ogni
altro supporto opportunamente proposto dalla Regione Basilicata
nell’ambito della programmazione regionale, coerente con gli
obiettivi prefissati con il piano”. Dal canto suo, Fca Italy si
impegna a realizzare circa 50 mila ore di formazione in materia di
mobilità elettrica.

Per Evangelista “una grande transizione, come quella che sta
investendo l’automotive, non può essere gestita solo con gli
ammortizzatori sociali, ma servono misure straordinarie, come
innalzare al 100% la copertura salariale della cassa integrazione per
sostenere il potere di acquisto delle famiglie, già messe a dura
prova dal rincaro dei prezzi, e mettere in campo un piano auto che
prepari il futuro salvaguardando lavoro e produzioni nel presente.
Costruire auto elettriche deve essere un’opportunità di crescita
per Melfi e non di decrescita. La ristrutturazione e la
riorganizzazione dello stabilimento lucano, che dal 2024 metterà in
produzione i nuovi modelli elettrici in aggiunta alle produzioni
attuali – specifica il sindacalista – devono avere come principio la
tutela del lavoro e dei lavoratori. Efficientamento, automazione dei
processi, aumento dell’efficienza e miglioramento della
produttività non devono avvenire a discapito dei lavoratori”,
avverte Evangelista.

Per il segretario della Fim “la metafora del Cristo che si è
fermato ad Eboli appartiene al passato, ora bisogna lavorare per
tutelare un patrimonio industriale che fa della Basilicata un
crocevia di interesse globale. Perciò, basta con gli annunci e i
buoni propositi, se vogliamo cogliere le opportunità legate al
rilancio industriale del settore automotive lucano bisogna mettere in
campo strategie industriali con azioni concrete attraverso interventi
e investimenti su politica industriale, infrastrutture, innovazione,
formazione per riqualificare i lavoratori, capitale umano, e aiuti
alle aziende per la transizione ecologica, avendo ben chiaro che una
fabbrica nasce e si rigenera solo se si creano le condizioni”.

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