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Basilicata. La Cisl rilancia il patto sociale per la salute


In occasione dell’avvio del confronto sul Piano regionale integrato della salute e dei servizi alla persona e alla comunità il segretario generale Cavallo punta sul radicamento territoriale per disegnare la sanità del futuro
 
Potenza, 16 settembre 2025 – «In occasione della giornata di presentazione del Piano regionale integrato della salute e dei servizi alla persona e alla comunità, la Cisl Basilicata rilancia le sue proposte per costruire insieme agli attori sociali e istituzionali una più forte rete di protezione e solidarietà in grado di prendere in carico collettivamente le tante espressioni della fragilità. «Siamo aperti al dialogo e ci dichiariamo disponibili ad approfondire i contenuti del Piano in apposita sede», commenta il segretario generale Vincenzo Cavallo, sottolineando l’urgenza di «superare le criticità di un sistema socio-sanitario che risente dei limiti di un modello organizzativo non più al passo con i tempi e con i mutati bisogni della società lucana. La Basilicata ha bisogno di un sistema socio-sanitario fondato su un modello realmente efficace ed efficiente di presa in carico e di prevenzione, dove il cuore deve essere rappresentato dai distretti sociosanitari, luoghi di programmazione e produzione dei servizi in grado di garantire assistenza domiciliare, prevenzione e una gestione multidisciplinare delle cronicità. Al momento i distretti sono carenti dal punto di vista gestionale, e per questo il sistema resta schiacciato nella dinamica ricovero-cura”, puntualizza Cavallo 
“L’obiettivo di un Piano che voglia essere ambizioso – continua il segretario cislino – è alleggerire il carico degli ospedali, che devono restare strutture di eccellenza per gli acuti, rafforzando parallelamente la rete di cure primarie, gli ospedali di comunità (19 quelli in fase di progettazione), il ruolo dell’infermiere di famiglia e la consulenza specialistica diffusa. Decisivo, in questa prospettiva, è anche il rafforzamento del servizio 118 che va sempre più inquadrato come terza gamba del sistema sanitario all’insegna dell’autonomia e del radicamento territoriale. Accanto alla riorganizzazione dei servizi, servono ulteriori investimenti strutturali nelle risorse umane con un piano di assunzioni a medio-lungo termine, una maggiore integrazione tra sanitario e sociale, con attenzione particolare alla non autosufficienza, e una collaborazione leale e regolata tra sanità pubblica e privata”. 
 
Secondo Cavallo “il quadro complessivo resta problematico: la Basilicata è la regione italiana con la più bassa aspettativa di vita in buona salute e un’elevata incidenza di patologie croniche. È indispensabile perciò sostenere stili di vita che promuovano un invecchiamento attivo, perché oggi la sanità lucana non riesce a prevenire né a gestire adeguatamente la cronicità. Serve un patto sociale per la salute centrato sul territorio nella consapevolezza che solo una riorganizzazione profonda, capace di estendere ciò che è indispensabile per la salute e di tagliare sprechi e ridondanze, potrà restituire ai cittadini lucani una sanità all’altezza dei tempi”.