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Basilicata. Sciopero Cgil e Usb adesione dello 0,3% su 1915 addetti dell’agro-alimentare. Fai Cisl reg.le: “Non serve incendiare le piazze, servono aiuti umanitari come promossi da Fai e Cisl”

Pubblicato il 3 Ott, 2025

Il dato che emerge dalle adesioni allo sciopero vicino allo zero indetto da Cgil e Usb dimostra con chiarezza che i lavoratori e le lavoratrici della Basilicata del settore agroalimentare hanno capito che la natura della protesta aveva soltanto il sapore di una protesta politica, ideologica e che non avrebbe fatto avanzare di un centimetro la risoluzione del conflitto in medio oriente ne avrebbe alleviato le sofferenze del popolo palestinese. Lo testimonia il dato che viene fuori dalle grandi realtà industriali del settore alimentare e della forestazione:

FERRERO: su 341 addetti solo 4 scioperanti
BARILLA: su 138 addetti 0 scioperanti
COCA COLA: su 90 addetti 0 scioperanti
CONSORZIO DI BONIFICA FORESTAZIONE: su 586 addetti 0 scioperanti
CONSORZIO DI BONIFICA IDRAULICO: su 198 addetti solo 2 scioperanti.

Premesso che va sempre rispettato il diritto allo sciopero che è di chi lo esercita, ma un dato così basso di adesione dovrebbe far riflettere soprattutto le organizzazioni sindacali che lo hanno indetto. I lavoratori hanno ben chiaro quali sono state le ragioni della FAI CISL di non aderire, perché la protesta fine a se stessa non avrebbe portato nessun beneficio alle condizioni del popolo di Gaza. Come Fai Cisl pensiamo che non servono azioni simboliche fine a se stessi anche perché non basterebbe un solo sciopero per fermare la guerra nè a Gaza nè tantomeno in Ucraina come in tante parti del mondo. Serve è un’alleanza sociale per la pace che vede la responsabilità di tutti i paesi, di tutto il mondo del lavoro, per realizzare una pace soprattutto duratura nel tempo che assicuri libertà per tutti i popoli. Come Fai della Basilicata insieme alla Cisl continueremo a lavorare per mandare aiuti concreti a Gaza sia attraverso la Croce Rossa, che attraverso l’iniziativa messa in campo dalla federazione nazionale “pane per Gaza”.