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Basilicata. Solidarietà del coordinamento regionale donne di Cgil Cisl Uil alla consigliera provinciale di parità Liliana Guarino

Il Coordinamento Donne di Cgil Cisl Uil della Basilicata esprime totale solidarietà alla Consigliera Provinciale Parità, Liliana Guarino, rispetto a quanto denunciato dalla stessa con un comunicato apparso ieri sulla stampa. È inaccettabile il trattamento riservato alla Consigliera Guarino per l’agibilità dell’esercizio delle sue funzioni; inaccettabile la mancanza di rispetto per un ruolo istituzionale delicato e importante; gravissima la circostanza che documenti contenenti informazioni sensibili e riservate siano abbandonati alla mercé di chiunque. Troppo spesso, in questa regione, i ruoli e gli ambiti riservati alle pari opportunità vengono trattati con sufficienza e scarsa attenzione, anche da parte di chi invece dovrebbe garantirne ed assicurarne l’esistenza e il funzionamento.  
È altresì eclatante, da parte della Provincia di Potenza, aver “fabbricato” un bando al quale non è stata data alcuna pubblicità, contravvenendo al principe di trasparenza su cui si regge una pubblica amministrazione, tanto che risulta pervenuta, a quanto comunicato dalla stessa Consigliera, una sola candidatura idonea. Ci pare evidente che tale esito imponga l’immediata riapertura dei termini del bando e, contestualmente, che ne venga data ampia pubblicità in modo da dare la possibilità alle molte persone qualificate presenti in regione di poter partecipare, assicurando il principio di pari opportunità.
Si ricorda, inoltre, che anche alla Provincia di Matera è presente una situazione anomala rispetto al rinnovo della carica di Consigliera di Parità in quanto la nomina non è stata ancora effettuata nonostante siano passati oltre due anni dalla emanazione del bando e dalla presentazione di diverse candidature. Cgil Cisl Uil scriveranno ai Presidenti di Provincia per invitarli a mettere in atto quanto necessario per rimediare alle incresciose situazioni esposte, affinché la regione non debba continuare a fare a meno di due ruoli istituzionalmente rilevantissimi per l’esercizio delle pari opportunità, a tutela delle donne e di tutti i cittadini lucani.

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