È dedicato al tema delle competenze in un mercato del lavoro in transizione il nuovo numero di Congiunture, il report del centro studi della Cisl Basilicata che periodicamente analizza lo scenario economico e sociale della regione. Un tema, quello delle competenze, che in Basilicata deve fare i conti con la transizione demografica e la conseguente necessità di riqualificare una popolazione in età di lavoro sempre più anziana. «Secondo i dati che abbiamo analizzato dell’ufficio studi Cgia di Mestre – spiega la responsabile del centro studi della Cisl Basilicata Luana Franchini – la Basilicata, con un -14,8 per cento, è la seconda regione italiana per perdita percentuale di persone in età da lavoro, vale a dire le persone che si collocano nella fascia 15-64 anni. In questa non lusinghiera classifica la provincia di Potenza è al 5° posto, passando dagli attuali 215.556 abitanti di età 15-64 anni del 2025 ai 178.295 del 2035, quindi una perdita in dieci anni di 37.261 persone, pari al -17,3 per cento. Resiste meglio la provincia di Matera che dai 120.677 del 2025 scenderà ai 108.250 del 2035, quindi 12.427 abitanti in età lavorativa in meno, pari al -10,3 per cento». Si tratta di percentuali che sono sensibilmente più elevate della media nazionale: «Le proiezioni demografiche – continua Franchini – indicano che, entro i prossimi dieci anni, la popolazione in età lavorativa presente in Italia diminuirà di quasi 3 milioni di unità, pari ad una riduzione del 7,8 per cento». Significa che la perdita di capitale umano in Basilicata viaggia al doppio della media nazionale.
«Nel mercato del lavoro – scrive Franchini nel report – la transizione che più impatterà nel Mezzogiorno e in Basilicata sarà quella demografica, perché assisteremo: da un lato, all’invecchiamento della popolazione in età da lavoro, che dovrà convivere con una pervasiva tendenza alla digitalizzazione e alla tecnologizzazione che richiede aggiornamento costante; dall’altro, ad una diminuzione del numero dei lavoratori, determinato dalla combinazione tra emigrazione giovanile, attratta da migliori opportunità di lavoro e formazione altrove, unita ad un tasso di natalità persistentemente basso. Questo depaupera quantitativamente e qualitativamente il capitale umano che dovrà invece essere all’altezza della necessità di crescita e di sviluppo delle imprese e del tessuto produttivo lucano».
Secondo il segretario generale della Cisl Basilicata Vincenzo Cavallo «in questo scenario in rapida evoluzione, una certezza emerge con forza: la centralità delle competenze. Accrescere le proprie capacità, acquisire nuove conoscenze, sviluppare quelle trasversali che ci rendono adattabili e resilienti non è più un’opzione, ma una necessità imprescindibile per ogni lavoratore e lavoratrice che voglia affrontare le sfide del futuro con fiducia e successo. Pensiamo all’impatto dell’intelligenza artificiale e dell’automazione sui processi produttivi. Nuove professioni emergono, altre si trasformano radicalmente o rischiano di scomparire. Solo attraverso un investimento costante nella formazione continua potremo garantire che nessuno venga lasciato indietro, che tutti abbiano l’opportunità di reinventarsi, di cogliere le nuove opportunità che si presentano. Per questo riteniamo che un impegno sinergico tra istituzioni, imprese, parti sociali e sistema formativo sia indispensabile per costruire un ecosistema virtuoso di sviluppo delle competenze».