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Campania. Autonomia, Buonavita (Usr Cisl): “Rispettiamo diritti e garanzie sociali previsti dalla Costituzione. Occorre partire dai Lep e non dalla spesa storica”

Pubblicato il 3 Nov, 2022

Autonomia. Buonavita (Cisl Campania): rispettiamo diritti e garanzie sociali previsti dalla Costituzione. Occorre partire dai Lep e non dalla spesa storica

“Per un’efficace attuazione dell’autonomia differenziata è fondamentale che tutti gli equilibri previsti dalla Costituzione siano rispettati, come quelli di solidarietà e sussidiarietà per evitare che vengano meno quei diritti e quelle garanzie sociali che la legge fondamentale dello Stato assicura per tutti i suoi cittadini. E’ prioritario partire non dalla spesa storica, ma dall’individuazione dei Lep, dal fondo di perequazione e leggere il
reale fabbisogno di ogni regione, soprattutto di quelle più svantaggiate. E’ quanto afferma la segretaria generale della Cisl Campania Doriana Buonavita. “Il concetto di fabbisogni standard basato sulle reali necessità finanziarie dei territori deve favorire un sistema di spesa virtuosa ed efficiente e andare a sostituire il criterio dei costi storici, che prevede di trasferire le risorse in base appunto alla spesa storica riconsiderando anche la ripartizione della spesa pubblica per singole materie. Il gettito del Nord è fortemente più alto di quello del Sud anche per la natura più
debole e precaria del lavoro stesso, per cui la conseguenza è che al Sud prevale una maggiore richiesta di lavoro stabile e di servizi. La Campania secondo l’ultimo report elaborato da Openpolis è la regione con il più alto tasso di disoccupazione (19,3%) , superando anche la Calabria e la Sicilia ed annovera bisogni in ordine alla sanità, alla mobilità, al tema educativo e digitale. La politica, le forze sociali e i corpi intermedi devono condividere e porre le basi per un nuovo regionalismo, innovativo e rispondente alle necessità di una società in trasformazione e contrastare allo stesso tempo il tentativo che, in nome di un principio giusto, allarghi ulteriormente il divario, le diseguaglianze e il diritto di cittadinanza tra il Nord ed il Sud che rimane una risorsa centrale per rilanciare il Paese. Marginalizzarlo ancora di più non conviene a nessuno. Così come riteniamo che il non porre rimedio ora con una parziale lettura del dettato costituzionale possa avere ricadute negative sulla tenuta dell’unità e della coesione sociale del Paese che deve essere unito e solidale”.

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