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Campania. Morto sul lavoro a Caserta. Fim Cisl: “Non tragiche fatalità ma conseguenze di un sistema sbagliato che antepone il profitto al valore della vita”

Pubblicato il 14 Mar, 2024

“Non si può perdere la vita a 25 anni mentre si lavora. E’ inaccettabile, esprimiamo tutta la nostra vicinanza al dolore della famiglia”. E’ quanto afferma Giovanna Petrasso, reggente della Fim Cisl Campania  sulla morte dell’operaio ventiseienne avvenuta ieri a Caserta. “Questo ennesimo incidente mortale ci lascia tutti costernati e affranti – prosegue – perché nonostante leggi e contratti indichino in modo puntuale cosa è giusto fare per preservare la salute e la vita dei lavoratori, non riescono ad arrestare questo dramma delle morti e incidenti sul lavoro. Serve lo sforzo di tutti per istaurare una cultura diffusa della sicurezza. Auspichiamo che le autorità competenti facciano velocemente chiarezza su quanto accaduto, queste morti non sono delle tragiche fatalità ma conseguenze di un sistema profondamente sbagliato che antepone il profitto al valore della vita. Non si può morire di lavoro, in un paese civile non possono e non devono bastare gli appelli e le frasi di circostanza, ci vogliono misure atte a ridare dignità al lavoro. Come Fim ribadiamo con insistenza l’investimento di risorse per rafforzare e migliorare il sistema di prevenzione, in modo da garantire la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro.

Come Fim Campania e Fim Nazionale ribadiamo l’urgenza di un tavolo di confronto con il Governo per rafforzare ulteriormente le misure di controllo e soprattutto è necessario che istituti come Inail agiscano sulle aziende che devono smettere di considerare la sicurezza come un costo ma un investimento” – conclude Petrasso.

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