“Uno sciopero necessario perché con l’aumento dell’inflazione il disagio salariale dei lavoratori delle telecomunicazioni è altissimo. Il contratto collettivo nazionale di lavoro è ormai scaduto da due anni e tre mesi e le nostre richieste non solo di natura normativa quanto il tema che attiene alla parte economica. Stiamo parlando di intere famiglie che non arrivano alla fine del mese, altre a metà mese. Una situazione incontrollabile che può diventare ingestibile anche per il sindacato. ” E’ quanto affermano Giorgio Serao e Melicia Comberiati, rispettivamente segretari generali della Fistel Campania e della Cisl Napoli partecipando al presidio promosso da Slc Cgil, Fistel Cisl e UilCom in occasione dello sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori del settore delle telecomunicazioni questa mattina sotto la sede di Confindustria di Napoli.
“Le imprese delle telecomunicazioni sono in crisi di ricavi e dicono di non avere fondi per rinnovare i contratti. E’ inaccettabile che aziende come Tim, Wind Tre, Vodafone, Fastweb non abbiano le risorse. Abbiamo tantissimi giovani che vanno via perché i loro contratti sono bassi rispetto al costo della vita e agli altri settori produttivi del Paese.”.