Emilia R. Ceramica: il gas manda in cassa centinaia di lavoratori

Pubblicato il 25 Ago, 2022

“Siamo molto preoccupati per la tenuta occupazionale nel distretto ceramico».
Parole del segretario generale della Femca Cisl Emilia Centrale Massimo Muratori che, intervistato dalla Gazzetta di Modena, fa il punto della situazione alla luce dei continui aumenti dei costi energetici e delle conseguenze in un settore che per produrre deve usare forni funzionanti a mille gradi 24 ore al giorno, sette giorni su sette.
Trenta stabilimenti fermi e circa 4 mila lavoratori in cassa integrazione: era questa la situazione del distretto ceramico a marzo. Con il ritorno dalle ferie gli impianti stanno riaprendo a singhiozzo e qualcuno ha iniziato a chiedere la cassa ordinaria per i dipendenti, tutti o in parte.
Il gruppo MoMa Ceramiche di Finale Emilia (340 dipendenti, 108 milioni di fatturato consolidato), che ha anche due stabilimenti tra Fiorano e Sassuolo, ha informato i lavoratori che le ferie sono prorogate di quattro settimane, con cassa integrazione anticipata dall’azienda fino al 25 settembre prossimo. Questa impresa aveva già deciso di sospendere le attività da Natale fino al 1° febbraio, mettendo i dipendenti in cig o in ferie.
Ai sindacati sono giunte notizie simili anche da Cotto Petrus di Casalgrande, Sichenia e Ceramiche Piemme di Fiorano. Si dice che anche i grandi gruppi useranno presto o tardi la cig, provvedimento che resterà valido magari per poco tempo (e i dipendenti così useranno le ferie) o solo per alcune linee produttive.
«Abbiamo già ricevuto diverse richieste di attivazione della cig, chi per qualche settimana, chi per due mesi – conferma Muratori – Di fronte all’enorme aumento dei prezzi energetici, che farebbe lavorare le aziende in perdita, si preferisce bloccare la produzione.
Il problema riguarda soprattutto le imprese più piccole e quelle che non hanno contratti di fornitura energetica a prezzo fisso.
Il fatto è che le nostre aziende rischiano di perdere quote di mercato, perché i clienti stranieri non possono attendere e i nostri concorrenti si giovano di prezzi inferiori.
Purtroppo la situazione è aggravata dall’assenza di un tetto europeo per il costo del gas e dalla mancanza di una guida politica per l’Italia, in piena campagna elettorale per un altro mese”, conclude il segretario dei ceramisti Cisl di Modena e Reggio.

Condividi