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Emilia Romagna. Cisl: «Aggressioni operatori Ps Carpi. I lavoratori non devono sentirsi soli»

Pubblicato il 31 Mag, 2022


«La violenza non è mai giustificabile, sia verbale che fisica, ma è chiaro che al Pronto soccorso di Carpi ci sono carenze organizzative che acuiscono il problema».
Lo afferma Alfonso Bracigliano, sindacalista della Cisl Funzione pubblica Emilia Centrale, dopo le recenti aggressioni a infermieri e medici del Pronto soccorso dell’ospedale Ramazzini di Carpi.
«Chi ha paura lavora male. Quello della violenza è un problema molto sentito dai lavoratori della sanità e noi sindacati riceviamo spesso segnalazioni che rivelano un clima inaccettabile per chi deve assistere e curare i cittadini – dichiara Bracigliano – Il fenomeno ha superato il livello di guardia in tutta Italia.
A Carpi, però, le difficoltà sono aggravate da problemi organizzativi derivanti da carenze di risorse umane e tecniche. Non a caso al Pronto soccorso del Ramazzini è in corso da anni un vero e proprio fuggi-fuggi. Infermieri e medici chiedono il trasferimento in altri reparti e ospedali. Siamo a conoscenza di medici che, non avendo ottenuto il trasferimento, si sono dimessi.
La situazione è ingestibile e l’Ausl appare incapace di affrontarla, al punto che abbiamo chiesto un incontro urgente al direttore generale Brambilla».
Tornando alle aggressioni, per il sindacalista della Cisl servono efficaci misure a tutela degli operatori sanitari. Le azioni di contrasto messe in campo negli ultimi anni sono apprezzabili, ma evidentemente non bastano.
«Le aziende sanitarie, la cui missione è garantire il benessere fisico, psichico e sociale dei cittadini, hanno lo stesso dovere nei confronti dei propri dipendenti – ricorda Bracigliano -Sono necessari modelli organizzativi univoci che facilitino la prevenzione degli episodi violenti, partendo dai punti più esposti: Pronto soccorso, 118, servizi di psichiatria.
I lavoratori non devono sentirsi soli. Bisogna formare il personale nella gestione di situazioni critiche, assicurare supporto psicologico a chi ha subito aggressioni fisiche e/o verbali, incoraggiare i lavoratori a segnalare prontamente gli episodi e – conclude il sindacalista della Cisl Funzione pubblica Emilia Centrale – facilitare il coordinamento tra aziende, sindacati e autorità di pubblica sicurezza per debellare definitivamente un fenomeno dannoso per l’intera comunità».

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