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Emilia Romagna. Cisl: Superbonus. Urgente proposta per i lavori in corso, a rischio posti lavoro e sicurezza

Pubblicato il 15 Nov, 2023


Prorogare di sei mesi la scadenza del superbonus 110%: solo a Modena e provincia sono a rischio 3 mila posti di lavoro e centinaia di imprese edili, senza contare l’indotto. 
A chiedere al governo una soluzione che eviti pesanti conseguenze sociali ed economiche, oltre a un enorme contenzioso, è l’intera filiera modenese delle costruzioni. 
Stamattina in un’affollata conferenza stampa i rappresentanti di Ance Emilia Centro, Lapam Modena, Agci Emilia-Romagna, Cna Modena, Collegio imprenditori edili dell’Emilia, Confcooperative Terre d’Emilia, Legacoop Estense, Feneal Uil Bologna-Modena-Ferrara, Filca Cisl Emilia Centrale e Fillea Cgil Modena hanno lanciato l’allarme.  
In vista dell’imminente scadenza al 31 dicembre 2023 per la conclusione degli interventi sui condomini eseguiti con il superbonus, è indispensabile individuare una rapida soluzione per i circa 300 cantieri – valore complessivo almeno 150 milioni di euro – già avviati sul territorio provinciale e che, anche in virtù del caos normativo e applicativo dello strumento, non riusciranno a terminare i lavori in tempo utile. 
Una proroga, limitata ai soli interventi che dimostrino un concreto avanzamento del cantiere, potrebbe consentire di risolvere i problemi con un costo contenuto per le casse dello Stato, in ogni caso di gran lunga inferiore a quello del caos sociale e economico che si determinerebbe lasciando invariata la scadenza a dicembre.
«Chiediamo che la legge di Bilancio per il 2024 in discussione in Parlamento dia soluzioni concrete al problema – hanno detto i rappresentanti degli imprenditori – Per recuperare i ritardi accumulati è assolutamente necessaria una proroga tale da permettere una conclusione ordinata alla misura».
«Con l’avvio del 110% abbiamo registrato l’iscrizione alla Cassa Edile di Modena di 161 nuove imprese e oltre 1.500 lavoratori – hanno aggiunto i sindacati -Bisogna evitare l’interruzione dei cantieri già avviati, altrimenti sono a rischio 3 mila posti di lavoro e il relativo indotto, stimato in altri 4-5 mila addetti».
Un altro problema concreto è l’enorme contenzioso tra condomìni e imprese che nascerebbe dal blocco dei lavori. A Modena e provincia si parla di 3-4 mila appartamenti, i cui proprietari potrebbero dover spendere molto più del previsto. 
«Il rischio concreto di contenzioso tra famiglie e imprese e i crediti nei cassetti fiscali non acquistati dalle banche (stimati in almeno 200 milioni di euro) – ha sottolineato la segretaria generale della Filca Cisl Emilia Centrale Cinzia Zaniboni – si sta ripercuotendo sulla liquidità delle imprese e la loro capacità di pagare regolarmente gli stipendi».
Per i sindacati la corsa forsennata già in atto per finire i lavori in tempo rappresenta, inoltre, un grave pericolo sia per la sicurezza dei lavoratori coinvolti che per la qualità degli interventi eseguiti.
Le sigle della filiera delle costruzioni della provincia di Modena, pur condividendo la necessità di chiudere la stagione del 110%, chiedono di aprire una riflessione seria sul futuro dell’efficientamento degli edifici, in particolare per le famiglie meno abbienti.
Ma il messaggio conclusivo è ancora più preoccupante.«È stato tradito il patto tra Stato e imprese. A queste condizioni – hanno annunciato le associazioni di categoria – non realizzeremo le opere previste dal Pnrr».

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