Natale amaro per gli oltre 60 dipendenti della Galvan Tubi, azienda modenese specializzata nei processi di zincatura a caldo.
«L’azienda non riesce più a garantire le spettanze ai lavoratori – affermano i sindacalisti Alessandro Gamba (Fim Cisl Emilia Centrale) e Hissar Abderrahmen (Fiom Cgil Modena) -Nei giorni scorsi in fabbrica è apparso un cartello provocatorio che annuncia la chiusura dello stabilimento entro il 2024, ma la cosa che ha fatto arrabbiare tutti i lavoratri è l’incapacità della proprietà di far fronte ai propri impegni economici».
Dal 21 dicembre i lavoratori presidiano i cancelli in segno di protesta. Ieri Fim e Fiom hanno incontrato la direzione e la proprietà aziendale insieme a una rappresentanza dei dipendenti.
«L’azienda ha confermato le difficoltà finanziarie, – spiegano Gamba e Abderrahmen – nate nei mesi estivi a causa di un problema a una vasca di zincatura che ha messo in crisi tutto il processo produttivo. L’azienda ha dichiarato, inoltre, di essere in attesa dei rimborsi delle assicurazioni a copertura dei danni. Il problema è che, dopo cinque mesi di lavoro a singhiozzo, la proprietà non è più in grado di far fronte alle pendenze economiche».
I sindacati si sono rivolti alle istituzioni locali per aprire un tavolo e chiedono un percorso trasparente.
«Già dalle prime battute la vertenza si è manifestata in tutta la sua gravità – continuano i sindacalisti di Fim e Fiom – I lavoratori di Galvan Tubi non ricevono lo stipendio delle giornate lavorate da settembre e non hanno neanche il sostegno della cassa integrazione.
In più alla vigilia di Natale hanno appreso che non ci sarà nemmeno la 13 esima mensilità.
Per questo – concludono Alessandro Gamba (Fim Cisl Emilia Centrale) e Hissar Abderrahmen (Fiom Cgil Modena) – siamo al fianco dei lavoratori in presidio e confidiamo nella convocazione di un tavolo istituzionale».