Completare in tempi brevi il trasferimento d’azienda della Granulati Donnini di S. Damaso di Modena e aprire, nel frattempo, un tavolo istituzionale per garantire continuità produttiva e salvaguardia occupazionale.
Lo chiedono i sindacati dei lavoratori edili Fillea Cgil Modena, Filca Cisl Emilia Centrale, Feneal Uil di Modena e Reggio, impegnati nelle procedure per la liquidazione giudiziale della storica azienda modenese specializzata nell’escavazione ghiaia, che occupa attualmente 35 persone nel ramo lapidei e una quindicina nel trasporto ghiaia (che ha tempi differenti di gestione liquidatoria).
«Per ora le prospettive sono buone – affermano Sauro Tondelli (Fillea Cgil Modena), Davide Martino (Filca Cisl Emilia Centrale) e Gianluca Lanzilotta (Feneal Uil Modena e Reggio Emilia) – L’azienda che si è aggiudicata l’asta fallimentare indetta dal tribunale di Modena è la Frantoio Fondovalle di Marano sul Panaro, che lavora nello stesso settore e ha oltre 300 addetti. Nelle prime fasi di discussione, l’azienda ha dichiarato la volontà di recuperare tutti i 50 dipendenti della Granulati Donnini e ha già presentato i primi dettagli organizzativi».
Il confronto con i sindacati, già avviato con un tavolo tecnico per il controllo paghe sulle singole posizioni, proseguirà il 16 febbraio.
Tuttavia Cgil Cisl Uil sono preoccupate dai tempi per la definizione della vendita, sottoposta al controllo di garanzia del tribunale, in quanto non sempre i tempi tecnici-burocratici coincidono con le esigenze di mercato.
Per questo hanno chiesto al Comune di Modena l’apertura di un tavolo istituzionale a garanzia della continuità produttiva e occupazionale.