Emilia Romagna. La Fim Cisl vince le elezioni nella cosiddetta “Idraulic Valley” emiliana e approda in Europa

Pubblicato il 12 Mag, 2022

“Vincere alle elezioni per le rappresentanze sindacali unitarie anche nelle aziende leader nel mondo per soluzioni tecnologiche è per noi motivo d’orgoglio, ma soprattutto segno che c’è un nuovo modo di affrontare le tematiche dei lavoratori”. Così Giorgio Uriti, segretario generale Fim Cisl Emilia Centrale commentando il recente successo della categoria dei metalmeccanici cislini che, proprio alla Palfinger Italia ha visto eleggere 2 Rsu su 3 presso lo stabilimento italiano di Cadelbosco Sopra dove operano 142 dipendenti. 
Non solo, l’Rsu Fim Cisl più votata nel reggiano diventerà vicepresidente del Comitato aziendale europeo (Cae) del gruppo Palfinger nel mondo: è Domenico D’Antonio di Bomporto (Modena). A livello europeo le rsu di Palfinger sono 25. Tra queste ne sono elette sei col compito di dirigere le politiche del Cae stesso, che si ritrova due volte all’anno presso la sede della multinazionale in Austria.
“Nel ringraziare i dipendenti per il risultato ottenuto – aggiunge Uriti -, ora rinnoviamo il nostro impegno per la crescita. Ricordo che Palfinger è una azienda leader nella movimentazione di carichi pesanti e nella costruzione di gru. Proprio grazie all’elevata specializzazione, alla ripresa dell’edilizia e alle elevatissime competenze di professionisti, tecnici e operai il gruppo Palfinger ha visto incrementare le vendite di gru del 60% nel 2021. Del gruppo fanno parte 12.000 persone, 36 stabilimenti nel mondo e realizza 1 miliardo e 800 mila euro di fatturato in 120 paesi. Dopo 10 anni di crisi di edilizia oggi il settore riprende quota e, quindi, la meccanica che ne sta a monte si è rimessa in moto. Ora i lavoratori, oltre che nella produzione, sono alle prese con le tematiche dello sviluppo e della ricerca”.
“Alla Palfinger abbiamo rinnovato il contratto aziendale nel 2021 – spiega Mario Olivito, operatore sindacale Fim Cisl Emilia Centrale – questo ha previsto il divieto di licenziare i lavoratori che finiscono la malattia per patologie gravi, l’integrazione del congedo parentale dal 30 al 50%, 16 ore di permesso aggiuntivo per visite mediche specialistiche, un premio di risultato di 7.000 nel triennio, un importo aggiuntivo di 60 euro mese come indennità di produttività. Quindi abbiamo recepito l’accordo sulle molestie di genere tra i sindacati e Confindustria come monito e inizio di un percorso di attenzione sul problema”.

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