Emilia Romagna. Si è svolto a Bologna il 1° Congresso di Terra Viva, dalla Terra un nuovo Inizio. L’associazione supporta oltre 2.500 imprese agricole della regione.

Pubblicato il 3 Dic, 2021

Si è svolto a Bologna il 1° Congresso Regionale Terra Viva Emilia Romagna che ha confermato Presidente regionale Roberto Padovani ed eletto a vicepresidenti Antonio Baroncini e Donato Scaini. L’associazione rappresenta oltre 2.500 imprese agricole del territorio. Presenti ai lavori congressuali il Presidente Nazionale Claudio Risso con il vicepresidente Renzo Aldegheri, la Segretaria nazionale della Fai Cisl Raffaella Buonaguro, il Segretario Generale Fai Cisl Emilia Romagna Daniele Saporetti, il Segretario Generale Cisl Emilia Romagna Filippo Pieri e la consigliera regionale, componente della commissione agricoltura, Francesca Marchetti.
“Dalla Terra un nuovo inizio è lo slogan del nostro Congresso, e deve tornare ad essere così – sono le parole del Presidente regionale Roberto Padovani – In 10 anni le aziende agricole nella nostra regione sono passate da 69.439 alle 55.111 attuali, con una riduzione di oltre 14mila, pari al 20,63%. Aziende che sono costantemente messe alla prova dai cambiamenti climatici e danni da maltempo, dai parassiti, dall’aumento dei costi per i trattamenti. Ecco che l’impegno di Terra Viva sarà supportare gli imprenditori agricoli nel percorso di crescita e di sviluppo, anche attraverso i nostri CAA e la formazione, in collaborazione con la struttura nazionale, con la Fai e con la rete di servizi Cisl. Con 44 DOP e IGP, l’Emilia Romagna è fiore all’occhiello dell’agroalimentare italiano”.
“Importante continuare con il metodo virtuoso della concertazione, spina dorsale della nostra Regione, soprattutto con il “Patto per il lavoro e per il clima” cui partecipa anche Terra Viva – ha dichiarato la consigliera della Regione Emilia Romagna Francesca Marchetti – I temi sul tavolo sono molti, i fondi del PSR, gli indennizzi per danni da maltempo, la gestione degli invasi e delle risorse idriche, la lotta ai parassiti come la cimice asiatica. Insieme, per dare valore e sostegno al settore primario, traino economico del nostro territorio”.
“”Con 538 miliardi di euro il comparto agroalimentare rappresenta un terzo del nostro Pil nazionale. In sintonia con Terra Viva metteremo al centro il lavoro giovanile e femminile, azioni di contrasto al caporalato per una maggiore qualità del lavoro e percorsi di prevenzione sui temi della sicurezza nei luoghi di lavoro” ha ricordato la Segretaria nazionale della Fai Cisl Raffaella Buonaguro.
Ha concluso i lavori il Presidente nazionale Claudio Risso: “Nel primo semestre del 2021, l’export agroalimentare Made in Italy, ha raggiunto il valore record di 24,81 miliardi, +12% rispetto al 2020 con lo storico sorpasso sulle importazioni, che si attestano sui 22,95 miliardi. Questo dato ci spinge a presidiare i tavoli nazionali e regionali, perché le sfide del PNRR, della nuova PAC, e del tavolo di partenariato nazionale devono dare slancio e nuova linfa al comparto. Garantire la giusta redditività per i produttori agricoli, diritti e qualità del lavoro, monitorare il costo delle materie prime e dei prodotti fitofarmaci, semplificare la burocrazia, questi sono i nostri obiettivi principali”.

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