Scioperano iI prossimo 20 febbraio in tutta Italia gli addetti alla gestione dell’edilizia pubblica. La protesta è indetta da Cgil Cisl Uil per sollecitare il rinnovo del contratto nazionale Federcasa.
Per preparare la giornata di sciopero, ieri si è svolta a Modena un’assemblea degli ottanta dipendenti modenesi di Acer (Azienda Casa dell’Emilia-Romagna).
«Al tavolo nazionale Federcasa ha risposto picche alle nostre richieste di incrementi economici dignitosi per rinnovare il contratto, scaduto per la parte economica da oltre due anni e per quella normativa da oltre sei – spiegano Giada Catanoso (Fp Cgil Modena) e Livio Lomartire (Cisl Funzione pubblica Emilia Centrale) – Ci hanno detto no sostenendo che le risorse servono per manutenere e mettere in sicurezza le case popolari.
Riteniamo molto gravi i tentativi della parte datoriale di contrapporre le nostre rivendicazioni salariali per i lavoratori con i bisogni e le fragilità degli inquilini.In questo modo si rischia di alimentare uno scontro dannoso, ma soprattutto si denota la mancata consapevolezza di quanto il capitale umano e la sua giusta valorizzazione anche economica siano un fattore determinante nel lavoro in ambito sociale».
I sindacati sottolineano che i problemi dell’edilizia residenziale pubblica sono numerosi anche in provincia di Modena e che i lavoratori, adoperandosi ogni giorno per garantire il diritto alla casa messo sempre più in discussione, sono parte della soluzione, non certo il problema.Per questo i sindacati chiedono il riconoscimento e la valorizzazione della professionalità dei lavoratori e incrementi salariali che tutelino il potere d’acquisto dopo anni di inflazione elevata.
«Ci attendiamo un intervento politico delle amministrazioni pubbliche regionali e comunali vista la fondamentale importanza che l’edilizia residenziale pubblica riveste per il nostro Paese – dicono Catanoso e Lomartire -In un periodo storico in cui l’emergenza abitativa cresce di giorno in giorno, le risposte dovrebbero passare innanzitutto da un rafforzamento delle politiche abitative, attraverso servizi pubblici e strutture, come Acer, che con il lavoro dei propri dipendenti – concludono Fp Cgil e Cisl Fp – si prendono cura ogni giorno del patrimonio residenziale pubblico».