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Rimini. I dati della Guardia Di Finanza rivelano sfruttamento: la CISL Romagna chiede più tutele e legalità per i Lavoratori


I numeri diffusi oggi come da tradizione per la festa di fondazione del corpo, che quest’anno compie 251 anni sulle operazioni del 2024 e primi mesi del 2025 non lasciano spazio a interpretazioni: un colpo deciso contro evasione, lavoro nero e infiltrazioni criminali. Dalla CISL Romagna, la voce della segretaria Elena Fiero commenta con apprezzamento, ma anche con la consapevolezza che la lotta alla piaga dell’illegalità economica è una battaglia senza tregua.
“I dati forniti dalla GDF di Rimini sono impietosi: 43 evasori totali e ben 247 lavoratori irregolari, di cui 120 completamente in nero. Non sono solo cifre, ma la cruda realtà di uno sfruttamento che calpesta la dignità e i diritti fondamentali delle persone qui nel nostro territorio,” dichiara Elena Fiero. “Il lavoro nero priva gli individui di tutele, contributi, sicurezza sul lavoro e assistenza, creando una concorrenza sleale inaccettabile che danneggia le imprese oneste e l’intero sistema.”
L’azione della Guardia di Finanza, con denunce, arresti e sequestri milionari, è un segnale forte. Ma per la CISL Romagna, è essenziale che questi risultati siano la base per un’azione più ampia e coordinata.
“Chiediamo una maggiore e più capillare intensificazione dei controlli, in particolare nei settori qui a Rimini dove il sommerso è ancora una piaga. Parliamo di turismo, agricoltura, edilizia e servizi,” spiega la segretaria. “Ma l’azione sanzionatoria non basta. È fondamentale che sia affiancata da percorsi concreti di emersione e regolarizzazione per tutti i lavoratori sfruttati. Dobbiamo garantire loro contratti dignitosi, il versamento dei contributi e il pieno godimento di tutti i diritti che troppo spesso vengono negati.”
I fondi del PNRR sono vitali per la ripartenza e lo sviluppo del territorio. “I controlli della GDF, come emerso dalla presentazione, hanno già individuato frodi e danni erariali significativi,” sottolinea. “Per questo, chiediamo massima trasparenza nell’utilizzo di queste risorse e un coinvolgimento attivo e strutturale delle parti sociali nei tavoli di monitoraggio sull’attuazione dei progetti. Dobbiamo assicurarci che ogni euro sia speso bene, per creare occupazione di qualità, nel rispetto dei contratti, e non per generare nuove opportunità di abuso o illegalità.”
I dati della Guardia di Finanza non lasciano dubbi: sequestri legati al riciclaggio, alle intestazioni fittizie di beni e i reati fallimentari sono un segnale allarmante. “Le mafie cercano di inquinare la nostra economia e, di conseguenza, il mercato del lavoro,” avverte. “Sollecitiamo un rafforzamento della rete antimafia e un sostegno concreto alle imprese sane che operano nella legalità, affinché non siano schiacciate da queste logiche criminali che distorcono la concorrenza e favoriscono lo sfruttamento.”
“Come sindacato, è nostra missione educare e sensibilizzare. Continueremo il dialogo e la collaborazione con le istituzioni e le forze dell’ordine per promuovere con forza la cultura della legalità e dei diritti dei lavoratori a tutti i livelli. È un investimento cruciale per il futuro delle nuove generazioni e per la salute complessiva del nostro tessuto economico e sociale.”
I Protocolli per la legalità: un impegno pluriennale nel Riminese
L’impegno per la legalità e la tutela del lavoro a Rimini si concretizza attraverso una serie di protocolli siglati negli anni da Prefettura, enti locali, forze dell’ordine e parti sociali, inclusa la CISL. Questi accordi dimostrano un approccio collaborativo e multidimensionale per combattere le varie forme di illegalità.
Uno dei più recenti e rilevanti è il Protocollo Legalità e Sviluppo dei Settori Alberghiero e Ristorazione. Rinnovato il 29 novembre 2024 (dopo una prima sigla nel 2022), questo patto coinvolge la Prefettura, i Comuni della costa, la Camera di Commercio, l’Ispettorato del Lavoro, l’AUSL, i sindacati e le associazioni di categoria. La sua finalità è prevenire le infiltrazioni criminali e contrastare il lavoro irregolare nel cruciale settore turistico, promuovendo trasparenza e leale concorrenza attraverso monitoraggio e condivisione di informazioni.
Altri accordi hanno riguardato specificamente la sicurezza sul lavoro e il contrasto al lavoro nero, in particolare nel settore edile. Questi protocolli hanno mirato a prevenire fenomeni come il dumping contrattuale e l’evasione contributiva, introducendo talvolta strumenti innovativi come il “badge elettronico” per il controllo degli accessi ai cantieri.
Anche per la realizzazione di grandi opere pubbliche, come il progetto “Parco del Mare” a Rimini, sono stati sottoscritti specifici protocolli di legalità. Questi accordi hanno posto l’accento sulla tutela dei lavoratori, la sicurezza nei cantieri, la trasparenza degli appalti e la prevenzione della corruzione e delle infiltrazioni mafiose, spesso includendo clausole sociali per la riassunzione dei lavoratori in caso di cambio di appalto.
“La CISL Romagna rinnova il proprio plauso alla Guardia di Finanza per i risultati presentati. Il loro operato è un baluardo fondamentale per i diritti dei lavoratori e per costruire una Rimini più giusta, dove la legalità e la dignità del lavoro siano sempre al centro delle politiche e delle azioni,” conclude la segretaria cislina.

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