“Dobbiamo guardare a questo futuro con fiducia, e anche con speranza”. Con queste parole, del giurista Vittorio Bachelet, il segretario generale della Fisascat-Cisl di Roma Capitale e Rieti, Stefano Diociauti, ha aperto la prima giornata del V Congresso della federazione, in corso oggi allo Sheraton Rome Hotel.
Nella sua relazione sulla situazione economico-sindacale, Diociaiuti ha innanzitutto sottolineato che l’evento congressuale è il culmine di “tantissime assemblee sui luoghi di lavoro, di tante mani strette, di tanti lavoratori con cui abbiamo dialogato”.
Parlando dei comparti seguiti dalla federazione e della città di Roma, Diociaiuti ha sottolineato che “il 2025 non sarà l’anno del boom per il turismo alberghiero: la maggior parte dei pellegrini preferisce infatti soggiornare nelle strutture religiose durante i Giubilei. L’obiettivo da perseguire è quello di un “effetto Giubileo” sui prossimi anni a partire dal 2026. L’immagine di Roma dovrebbe avere – se tutto andrà bene – un effetto promozionale ritardato”. Per fare un esempio, “nel 2000, anno del Grande Giubileo, Roma crebbe solo del 4 per cento in termini di arrivi e presenze, ma nel 2001 era a + 17 per cento per quando è sopraggiunta la tragedia delle Torri Gemelle”.
“Negli ultimi anni abbiamo assistito impotenti alla perdita di identità di Roma a causa della cosiddetta ‘turistificazione’: tra i problemi c’è sicuramente quello dell’aumento spropositato della trasformazione delle abitazioni in case vacanza: tra le proposte emerse è interessante l’idea di rendere economicamente vantaggiosa la residenza nel centro storico, esentando i cittadini dal pagamento del contributo straordinario per il cambio di destinazione d’uso verso il residenziale”.
Per quanto riguarda il commercio, “l’arrivo di decine di milioni di persone comporta sicuramente una pressione crescente sui dipendenti, che spesso si trovano a lavorare in condizioni di stress elevato, con orari lunghi e turni faticosi”. Anche questo comparto è impattato da un processo in cui l’aumento dei negozi e dei servizi destinati ai turisti la varietà di offerta locale e costringe molte piccole attività a conduzione familiare ad abbassare la serranda per sempre”.
Diociaiuti si è poi concentrato sul fatto che, sia nel commercio che nel turismo, “la stagionalità dei flussi porta a una continua incertezza per molti lavoratori, che si trovano a dover affrontare contratti temporanei, senza garanzie di stabilità: la concentrazione del lavoro in determinate stagioni o periodi dell’anno può portare a una saturazione del mercato del lavoro, con una conseguente diminuzione dei salari e una crescente precarizzazione. Uno dei nostri cavalli di battaglia, pertanto, è la stabilizzazione dei rapporti di lavoro nati per il Giubileo”.
Ampliando infine lo sguardo alla contrattazione nazionale, il sindacalista ha sottolineato che “il 2024 si è confermato un anno determinante per i rinnovi contrattuali nel settore del terziario di mercato. Oltre 5 milioni di lavoratrici e lavoratori, infatti, sono stati coinvolti dai 15 contratti collettivi nazionali di lavoro sottoscritti dalla Fisascat e dalle altre organizzazioni sindacali”.
Dal segretario un ringraziamento alle delegazioni che hanno portato avanti le trattative e alle lavoratrici e ai lavoratori che hanno partecipato a iniziative di lotta e di mobilitazione con un “coinvolgimento altissimo”. “I rinnovi – ha proseguito – hanno riguardato settori cruciali, con rinegoziazioni che hanno portato significativi avanzamenti salariali e normativi. Secondo i più recenti dati Istat, infatti, nel 2024 la crescita delle retribuzioni contrattuali ha superato l’andamento dell’inflazione”.
Infine, un riferimento alla piaga del dumping contrattuale, con un dato eloquente: “la forbice, soltanto reddituale, derivante dall’applicazione di diversi contratti ai lavoratori, può arrivare a cifre che si aggirano intorno ai 7mila euro lordi l’anno”.