Un incremento dei posti di lavoro di circa il 30 per cento e un aumento della presenza delle imprese del 40 per cento, grazie anche ad almeno 15 milioni di investimenti attesi nei primi 3 anni. Sono le stime, prudenti ma attendibili, calcolate dalla Cisl del Lazio nello studio presentato oggi dal leader della Cisl regionale Enrico Coppotelli, durante l’evento “La rinascita del Basso Lazio. Il futuro della mobilità con la Stazione Tav” che si è svolto a Ferentino e che ha richiamato il Gotha della politica nazionale, regionale e territoriale.
Un’occasione unica per mettere sul piatto tutte le motivazioni inerenti alla realizzazione di questa grande opera infrastrutturale e inserirla nell’agenda delle opere non più rinviabili: per far correre l’economia e il turismo di tutta la regione, in particolare quella del Basso Lazio, quindi Latina e Frosinone, e servire da volano anche per le regioni confinanti a partire dall’Alta Campania, il Molise e l’Abruzzo.
I numeri presentati dalla Cisl del Lazio motivano senza indugi un’operazione di tale portata che, da sola, è capace di attirare talmente tanti investimenti da contrastare la desertificazione industriale, demografica e la fuga dei giovani, oltre a creare ulteriori opportunità di sviluppo anche per le mature realtà economiche già esistenti. Solo per capire meglio di cosa parliamo, si legge nel report della Cisl, dal 2022 al 2025, la popolazione di Latina e Frosinone insieme si è ridotta dello 0,88 per cento; più pesante quella relativa alla popolazione degli under 35 che è scesa dell’1,93 per cento.
Latina e Frosinone insieme, contribuiscono al 53% dell’export laziale ed il 36% delle importazioni, per un avanzo di 221 milioni di euro nel 2024. Le esportazioni del Lazio hanno riguardato soprattutto l’Europa (per circa 22 miliardi di euro) con un peso del 70% delle esportazioni e l’America con circa 4 miliardi di euro, per un peso del 13,5%. Il comparto manifatturiero rappresenta il 92% delle vendite. L’agricoltura che rappresenta un 1,3%, e riguarda soprattutto la provincia pontina per i 2/3 delle esportazioni. Il settore farmaceutico registra un +21,6%, recuperando rispetto alla flessione negativa del 2023 del -9%. L’accelerazione del farmaceutico è determinata in gran parte al flusso verso il Belgio (con una var. % 24/23 del +23,7%), i Paesi Bassi (con una variazione percentuale 2024/23 del +34,5per cento), e gli Stati Uniti (con una var. % 24/23 del +95,3 per cento).
“La stazione Tav posizionata strategicamente a Ferentino – ha spiegato Coppotelli – significherebbe agganciare con una modalità moderna e veloce il Corridoio di Trasporto europeo Scandinavo, quindi connettere in linea diretta Frosinone e Latina con tutto il nord Europa. Con l’evidente possibilità di far crescere le esportazioni nei paesi già al primo posto, Belgio e Paesi Bassi, ma soprattutto negli altri attraversati dalla linea TAV, a partire dalla Germania per arrivare ai paesi Scandinavi. Potenziando così sia i flussi demografici, che turistici e commerciali. Una stazione TAV pienamente operativa si traduce, nell’immediato, in una crescita demografica valutabile in almeno 10mila residenti in più che significa più urbanizzazione, più servizi e più economia”.
Ora, però, occorre fare un salto di qualità concreto, e passare dalle parole ai fatti mediante l’interlocuzione con la politica, che ha presenziato l’evento in massa, a partire dal livello territoriale dei sindaci per attraversare il livello regionale e fino a quello nazionale. A partire Antonio Tajani, Vice Premier e ministro degli esteri, Francesco Rocca governatore della Regione Lazio, Luigi Sbarra sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, tutti i politici e gli amministratori locali presenti hanno sostenuto con convinzione la necessità del progetto Tav per sostenere un territorio che mostra ampi margini di miglioramento e di crescita. Un’interlocuzione che passerà anche attraverso il confronto con Rfi e Ferrovie dello Stato.
Perché come ha spiegato Enrico Coppotelli, leader della Cisl Lazio, “noi oggi vogliamo avviare un nuovo concetto: quello che con la partecipazione, chiunque rappresenti un segmento di questo territorio può contribuire a farlo crescere. Ed è per questo che siamo qui, come Cisl del Lazio, per catalizzare l’attenzione su un’opera per noi vitale e strategica come la stazione Tav del Lazio meridionale. Un bacino di oltre 285.000 imprese per un territorio vasto che può crescere nella competizione già in atto sulla scena internazionale. Mi auguro che finalmente si riesca a iniziare un lavoro serio e concreto, che possa trovare il sostegno sia della maggioranza che dell’opposizione, unite nel desiderio di far crescere e rilanciare i nostri territori”. Territori che, uniti insieme, rappresentano e superano il milione di abitanti ma stanno soffrendo un progressivo abbandono di popolazione e hanno bisogno di un rilancio solido e strutturale.
Punto su cui, ovviamente, risuonano unanimi le considerazioni dei territori.
A iniziare dal capoluogo pontino rappresentato dal segretario generale, Roberto Cecere, che ha sottolineato l’importanza di un’operazione come la Tav un territorio che ha già bisogno di cantieri e opere infrastrutturali. “Noi ci aspettiamo grande impegno da parte di questo governo che oggi qui è presente in massa – precisa Cecere – mentre noi come sindacato faremo la nostra parte supportando e vigilando su quello che deve essere lo sviluppo del Lazio meridionale”.
Analogo ragionamento anche per Antonella Valeriani, segretaria generale Cisl Frosinone, che rileva come quest’opera “sarebbe al servizio anche delle realtà già presenti come le aziende farmaceutiche, vere eccellenze del nostro territorio, dotandole di infrastrutture ad oggi insufficienti per la mole di lavoro e di flusso che già esiste. C’è poi tutto il settore agroalimentare, il polo del freddo che sta nascendo e che necessita di una mobilità all’altezza di tutte le imprese coinvolte che, non dimentichiamo, stanno investendo in un territorio in crisi industriale profonda”.
Insomma: oggi si è posata una pietra importante sul capitolo Tav nel frusinate. Ma da qui ai prossimi mesi la Cisl continuerà a fare pressing affinché, dopo tante parole e auspici, si arrivi ai fatti. Perché solo con una pianificazione strategica mirata e una concreta alleanza tra istituzioni, sindacati, mondo delle imprese e cittadini, Latina e Frosinone possono vivere una nuova stagione, all’insegna della partecipazione, contraddistinta da sviluppo generativo e opportunità.
Così, in una nota, la Cisl del Lazio.