“Vola l’export laziale, soprattutto verso gli Stati Uniti. A dircelo i dati contenuti nel report dell’Istat relativo alle esportazioni delle regioni italiane nel secondo trimestre 2025 diffuso oggi. Nel report, infatti, apprendiamo che il Lazio si conferma stabilmente come una delle regioni più dinamiche e votate al mercato estero: contro una crescita del Centro Italia del 10,7 per cento, il Lazio vola con un più 17,4 per cento (periodo gennaio-giugno 2025). Si esportano prodotti di alta qualità, soprattutto farmaceutici, chimico-medicinali e botanici, con una spiccata predilezione verso gli Stati Uniti, che segna un aumento del 133,7 per cento. Tutto bene? Sì, ma fino ad un certo punto”.
Commenta, in una nota, Enrico Coppotelli, segretario generale Cisl Lazio.
“Perché è evidente che, a seguito delle politiche economiche lanciate dal presidente Trump con l’imposizione dei nuovi dazi, non possa lasciare tranquillo nessuno. Tantomeno noi. Ecco perché il dato eclatante del valore delle esportazioni concentrate negli Usa ci mette in allarme: perché sappiamo che è temporaneo ed estremamente aleatorio. Piuttosto, dobbiamo esortare tutti alla ricerca di nuovi mercati. Nuovi mercati che possono essere quelli asiatici, o quelli più vicini del Nord Europa. Come? Per esempio, per il Basso Lazio, dando avvio concreto al progetto della Stazione Tav a Ferentino, per collegarci al Corridoio di Trasporto Europei (ETC) Scandinavo-Mediterraneo. Grazie a questo collegamento, infatti, un più ampio bacino di imprese, non solo quelle del Frusinate ma anche quelle della provincia di Latina, potrebbero trovare nuovi sbocchi per intensificare l’export di prodotti relativi al settore agricolo, manifatturiero e farmaceutico. Se abbiamo a cuore il benessere della nostra comunità e del nostro territorio, non possiamo permetterci il lusso di rimandare sine die”.