CISL
CISL

  1. CISL
  2. /
  3. Notizie
  4. /
  5. Dai Territori
  6. /
  7. Dai Territori > Lazio
  8. /
  9. Lazio . Coppotelli (Cisl):...

Lazio . Coppotelli (Cisl): “Urgente Necessità di Contrattazione e Dialogo Sociale per Contrastare gli Infortuni sul Lavoro. I numeri dei primi 7 mesi del 2025”

Pubblicato il 22 Lug, 2025

La CISL Lazio rilancia con forza la centralità della contrattazione e del dialogo sociale come strumenti essenziali per promuovere una cultura della prevenzione, in grado di incidere concretamente sulle condizioni di lavoro e fermare la scia di infortuni e morti.

I dati aggiornati sui decessi nei luoghi di lavoro, relativi al periodo gennaio-luglio 2025, parlano chiaro: sono 26 le persone che hanno perso la vita mentre lavoravano nel Lazio, con una tendenza in aumento rispetto allo stesso periodo del 2024. A livello nazionale, da gennaio a maggio 2025, sono 277 le vittime registrate nei luoghi di lavoro, escludendo gli infortuni in itinere.

“I numeri parlano da soli – sottolinea Enrico Coppotelli, segretario generale della CISL Lazio –. Nel Lazio, da inizio anno, si contano 26 morti nei luoghi di lavoro: Roma registra il dato più alto con 13 decessi, seguita da Frosinone con 7, Viterbo con 3, Latina con 2 e Rieti con 1. Ma ciò che allarma maggiormente è l’incidenza rispetto al numero degli occupati: Frosinone è una vera e propria zona rossa, con un indice del 22,8 che segnala un rischio molto elevato. Latina segue con un 9,5, collocandosi in zona gialla. Viterbo (7,9) e Roma (5,4) rientrano tecnicamente in zona bianca, ma i dati restano preoccupanti. Eppure, nessun territorio può sentirsi al sicuro”.

“Siamo di fronte a una strage silenziosa – continua Coppotelli –. I numeri sono drammatici e non possono più essere accettati come fatalità. Serve un cambio di passo deciso. Dobbiamo promuovere e intensificare gli interventi di natura negoziale e contrattuale, attraverso accordi, protocolli, patti e contratti che permettano di declinare in modo mirato e specifico le misure di prevenzione, intervenendo direttamente sull’organizzazione del lavoro: orari, turni, ritmi, carichi, mansioni, responsabilità nella gerarchia della sicurezza, lavoro agile, trasferte. L’esperienza maturata nei cantieri del Giubileo dimostra che questo approccio funziona e produce risultati tangibili”.

Particolare attenzione viene posta anche alle condizioni climatiche estreme, aggravate dalle ondate di calore che colpiscono soprattutto i lavoratori esposti all’aperto. In questo contesto, è fondamentale l’adozione a livello nazionale del Protocollo anti-caldo, già operativo in molti contesti produttivi della regione. Il documento prevede misure concrete come la rivalutazione dei rischi, la sorveglianza sanitaria, la formazione e l’informazione su buone pratiche di prevenzione, con un’attenzione specifica alle situazioni di vulnerabilità e all’invecchiamento della forza lavoro.

“La conferma anche per quest’anno dell’ordinanza della Regione Lazio – aggiunge Coppotelli – che vieta il lavoro all’aperto nelle ore più calde della giornata e che sarà valida fino al 15 settembre 2025, è una misura necessaria per tutelare la salute dei lavoratori più esposti all’aumento delle temperature. Un provvedimento che riguarda non solo chi opera nei settori dell’agricoltura, del florovivaismo, dell’edilizia e del comparto estrattivo, ma che quest’anno viene esteso anche ai rider e ai lavoratori della logistica. È un passo importante, ma ora servono controlli capillari e l’impegno di tutti per garantirne l’effettiva applicazione”.

Tra gli obiettivi prioritari, la CISL Lazio sottolinea anche la necessità di potenziare in modo strutturale e pluriennale gli incentivi a favore delle imprese che scelgono di investire realmente nel miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza.

“Non servono più solo parole o protocolli d’emergenza – conclude Coppotelli – ma una strategia duratura, condivisa e finanziata. La sicurezza sul lavoro deve diventare una priorità politica e sociale. Ogni vita persa è una ferita per tutti noi. Non possiamo più aspettare”.

Condividi