Lazio. Il 4 novembre attivi unitari di Cgil Cisl Uil regionali “per rilanciare la sanità pubblica”

Pubblicato il 19 Ott, 2021

Il 4 novembre si terranno a Roma gli attivi unitari di CGIL Roma e Lazio, CISL Lazio, UIL Lazio e le rispettive categorie interessate. Al centro: Sanità, risolvere il problema delle liste di attesa, dei posti letto e del contratto dei medici convenzionati scaduto da oltre 15 ann

“Il 4 novembre sono convocati gli attivi unitari di CGIL CISL UIL per rilanciare la sanità pubblica”. Così in una nota Michele Azzola, Segretario Generale CGIL Roma e Lazio, Enrico Coppotelli, Segretario Generale CISL Lazio, Alberto Civica, Segretario Generale UIL Lazio e le rispettive categorie interessate. “La pandemia – continua la nota – ha impegnato moltissimo la Regione Lazio sia sul fronte dell’emergenza che su quello della vaccinazione. Il resto dei problemi è stato purtroppo accantonato. A pagarne le conseguenze sono persone con patologie, il più delle volte gravi, che sono costrette ad aspettare mesi per una prestazione sanitaria”. “Per il post-Covid – aggiunge la nota – tra le priorità che ci aspettiamo vengano risolte ci sono in primis l’annoso problema delle liste di attesa e l’accesso ai servizi. Da tempo abbiamo richiesto un confronto per trovare soluzioni e ricondurre la situazione a normalità. A oggi, a causa del Covid-19, sono saltati 33mila interventi, 400mila visite oncologiche e i morti sono aumentati del 6 per cento. Siamo convinti che sia necessaria una vertenza per rilanciare la sanità pubblica regionale a partire da un impegno della regione a ottenere più risorse dal governo per dare risposte ai bisogni di salute dei cittadini del Lazio. Sono tanti i temi aperti che meritano risposte, come una riorganizzazione dell’intera rete ospedaliera: molte sono le segnalazioni che ci arrivano sulla difficoltà di trovare un posto letto perché i reparti sono già al completo. E’ assolutamente necessario fare un tagliando e valutare anche quali sono le problematiche che affliggono i pronto soccorso che non riescono a smaltire le emergenze. Per quanto riguarda i fondi che arriveranno dal PNRR chiediamo che si aprano tavoli in cui discutere su come utilizzare le risorse, capire quali siano le reali necessità e dare risposte ai cittadini per costruire la sanità del futuro. Crediamo occorra partire da una sanità territoriale, che sia davvero il primo step a cui i cittadini si possano rivolgere per avere risposte e che non abbiano necessità di ricovero.

Pensiamo che, con l’uscita dal commissariamento, si debba lavorare per eliminare definitivamente l’addizionale regionale introdotta per far fronte ai debiti del SSR. Per rilanciare la sanità pubblica della nostra regione pensiamo sia necessario proseguire il percorso fatto negli ultimi due anni attraverso un piano di assunzioni straordinario e la conferma delle posizioni dei lavoratori a tempo determinato   regionale. Sono queste, insieme alla realizzazione dei 1000 posti nella Rsa pubbliche, alcune delle priorità che vogliamo affrontare nel prosieguo del confronto con la Regione Lazio.”.

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