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Lazio. Ricci (Fit-Cisl): “Atac. Per servizio manutenzione dei bus si vada verso internalizzazione e valorizzazione personale”

Pubblicato il 21 Feb, 2025


“La decisione, assunta recentemente da Atac, di assumere nuovo personale per potenziare le officine e gli impianti  metroferro – settore strategico per l’azienda -, sono motivo di apprezzamento: questa scelta ha già portato benefici concreti, consentendo la riattivazione di attrezzature e l’esecuzione di interventi in loco, con un impatto positivo sulla qualità e sui tempi di manutenzione. Tuttavia è fondamentale procedere con questo metodo anche per quanto riguarda le officine dedicate alla manutenzione dei bus assicurando un servizio efficiente, sicuro e sostenibile per tutti i cittadini: va ridotta la dipendenza dalle ditte esterne e si deve andare verso l’internalizzazione dei servizi. La manutenzione non è un costo, ma un investimento per il futuro di Atac. Valorizzare il personale interno significa garantire un servizio di qualità per Roma e il Lazio”.E’quanto si legge in una nota del segretario regionale responsabile del dipartimento Mobilità della Fit-Cisl del Lazio, Roberto Ricci, in cui si aggiunge che “il ricorso eccessivo al full-service affidato a società private ha mostrato gravi criticità: spesso queste aziende non dispongono di attrezzature adeguate e non garantiscono gli stessi standard di qualità, ricorrendo spesso agli stessi operai Atac a fornire mezzi e competenze alle ditte esterne”.  “Un ulteriore rischio che desta forte preoccupazione – si prosegue – è quello della perdita del know-how tecnico del personale specializzato nella manutenzione degli autobus. L’eventuale riconversione degli operai verso il settore metroferroviario non garantirebbe la continuità delle competenze acquisite, trattandosi di attività completamente differenti. Inoltre, tale riconversione comporterebbe trasferimenti obbligati in sedi lontane, aumentando significativamente i tempi di spostamento casa-lavoro e penalizzando ulteriormente la qualità della vita dei lavoratori e delle loro famiglie, creando aggravamento di perdita economica”.“Per tutte queste ragioni – si conclude nella nota – chiediamo con fermezza un piano di manutenzione chiaro e strutturato, che rafforzi e valorizzi le officine Atac, evitando la dispersione delle competenze tecniche interne; ulteriori investimenti in attrezzature e formazione, per garantire una gestione autonoma e sostenibile della manutenzion; una drastica riduzione della dipendenza dalle ditte esterne e la tutela del know-how interno, preservando le competenze del personale tecnico Atac, garantendo continuità e riconoscimento economico e giuridico al loro lavoro con promozioni da Operatori Qualificati a Operatori Tecnici, Certificatori, Capo Operatori e Capo Unità Tecnica , carenti da troppo tempo”.

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