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Lazio. Sindacati: “Sociale. Sindaco Fiumicino non risponde a domanda confronto su temi sociali e sanitari”

Pubblicato il 23 Mar, 2023

“E’ da oltre un anno che Cgil, Cisl e Uil territoriali chiedono al Comune di Fiumicino l’apertura di un tavolo di confronto sui temi delle politiche socio-sanitarie e in particolare sui servizi e progetti erogati con la programmazione del piano sociale di zona triennale e sulle risorse assegnate e impegnate nel territorio ricadente nel Distretto socio-sanitario RM 3.1, tenuto conto della crescente difficoltà delle famiglie e delle crescenti  domande  di aiuto delle fasce più deboli della cittadinanza”.

Lo scrivono, in una nota, Cgil Roma e Lazio, Cisl Roma Capitale Rieti, Uil Lazio.

“A questo si aggiungono le continue e ignorate richieste di incontro avanzate, in modo formale ed informale, da Cgil Cisl Uil Confederali per conoscere ed entrare nel merito dei progetti e delle ingenti risorse assegnate al territorio di Fiumicino dal Pnrr e dai PUI con la conseguente costituzione della prevista cabina di regia, come peraltro ribadito anche dall’accordo nazionale recentemente sottoscritto tra Cgil, Cisl e Uil con l’Anci. Accordo che prevede la verifica e il monitoraggio dello stato di avanzamento dei progetti che devono avere una necessaria ricaduta positiva per lo sviluppo del territorio e buona occupazione per i cittadini che lo abitano a partire dai giovani e le donne. Ad oggi registriamo il totale silenzio da parte del Sindaco Montino che, evidentemente, ritiene una perdita di tempo il confronto democratico con i corpi intermedi e la prevista negoziazione sindacale. Registriamo nei territori una povertà ed un disagio crescente che non possiamo ignorare e riteniamo che il comune di Fiumicino non ne sia esente. Pertanto, CGIL CISL UIL non intendono più in alcun modo soprassedere di fronte al comportamento di questa Amministrazione.  Dichiarano sin d’ora che, in assenza di una immediata apertura di confronto costruttivo, metteranno in campo tutte le iniziative utili per ricondurre nell’alveo il dovuto confronto democratico nel rispetto delle responsabilità di ciascuno, non escludendo iniziative dove faremo sentire la nostra voce, quelle delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati e delle cittadine e cittadini in maniera inequivocabile”. 

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