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Lazio. Valeriani (Cisl): “La stazione Tav è opera da fare. La Cisl chiama a raccolta l’intera classe dirigente del territorio. E’ ora di prendere il treno”

Pubblicato il 25 Mag, 2025

La Cisl di Frosinone organizzerà nel mese di giugno un evento dedicato ad alzare il livello di concretezza del territorio che abbia l’obiettivo di avviare l’iter per realizzare la Stazione Tav a Ferentino-Supino. Abbiamo analizzato la situazione e gli interventi di questi giorni. E’ vero: sono stati persi anni, ma questo è il momento di lasciarsi alle spalle polemiche e rimpianti e di ragionare su come possiamo fare, tutti insieme, a invertire la narrazione. Non a caso usiamo la prima persona plurale, NOI: questo territorio ha bisogno di un gioco di squadra e di un’azione sinergica. Nessuno può chiamarsi fuori, nessuno può tirarsi indietro. Non la politica, non le istituzioni, non le associazioni di categoria, non gli enti intermedi, non i sindacati e le forze sociali, non gli amministratori locali, non gli ordini professionali.

Intanto partiamo dalle moltiplici prese di posizione del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. A giudizio del quale bisogna affrontare il tema puntando sulla non negoziabilità dell’opera. Il Governatore aveva sollecitato la previsione di risorse specifiche in Finanziaria. Ultimamente ha fatto chiarezza, spiegando come “la soluzione più veloce è Ferentino. Portarla a Frosinone significa non realizzarla”. Da qui bisogna ripartire perché esiste la volontà politica. Non è poco.

Ma come è nato tutto? E’ nato quando, in occasione delle inaugurazioni delle fermate a Frosinone e Cassino, si disse che la Stazione Tav doveva essere pensata e costruita nell’area tra Ferentino e Supino: a 800 metri dal casello di Ferentino e praticamente all’imbocco dell’autostrada Ferentino-Frosinone-Sora. Era già stata individuata in quella zona negli anni passati, per una ragione evidente: si trova sul tracciato e ha una posizione logistica invidiabile. Sia per quel che riguarda il traffico dei passeggeri che per quello delle merci.

Teniamo presente che La Stazione dell’Alta Velocità collegherebbe la provincia di Frosinone al Nord Italia e all’Europa. Inoltre sorgerebbe nel cuore dell’area industriale di questo territorio. Rappresentando un fulcro insostituibile per le aziende, specialmente per le eccellenze del chimico-farmaceutico.

Le due fermate istituite a Frosinone e a Cassino sono assolutamente insufficienti per un salto di qualità. Dovevano rappresentare un’avanguardia, per poi arrivare alla Stazione Tav. Il progetto era questo.

Nei mesi scorsi sono stati organizzati diversi convegni a raffica, commettendo però l’errore del… campanilismo. Ognuno ha collocato l’opera nel suo territorio, trasmettendo peraltro la sensazione che fosse solo una questione di individuare la collocazione. Non è così. Un’infrastruttura del genere va declinata come opera di bacino, con un raggio di 80 chilometri. Nel senso che può e deve diventare un punto di riferimento intanto per l’intera provincia di Frosinone, ma poi anche per Latina, il Molise, l’Abruzzo, l’Alta Campania. Ripetiamo: le due fermate istituite a Frosinone e a Cassino sono assolutamente insufficienti per un salto di qualità. Intanto perché il Treno Superveloce ferma una sola volta all’andata e una sola volta per il ritorno. In secondo luogo nel tratto tra Sgurgola e Supino viaggia sulla tratta ordinaria, con le velocità ordinarie. Con una Stazione Tav dedicata cambierebbe tutto. In termini di numero delle corse e di tutto il resto.

E’ il momento del salto di qualità. E questo vuol dire interloquire con chi ha il potere decisionale: RFI e Ferrovie dello Stato. Questo vuol dire presentarsi nelle varie sedi con un progetto concreto e con l’indicazione delle risorse per realizzarlo. Questo vuol dire rappresentare con determinazione le istanze di un territorio che da sempre ha una posizione geografica invidiabile e che quindi ha bisogno di un continuo potenziamento delle infrastrutture. Questo vuol dire lasciare da parte le rivendicazioni campanilistiche e la “fuffa”. Questo vuol dire darsi un obiettivo preciso: la Stazione Tav nell’area tra Ferentino e Supino. Non è una “missione” semplice, ma abbiamo il dovere di provarci. Tutti insieme.

Un’opera che fa parte da sempre, nero su bianco, del programma della Cisl di Frosinone e della Cisl del Lazio

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