La CISL FP del Comune di Taranto interviene per riportare chiarezza nel dibattito pubblico scaturito dalla Delibera n. 180/2025 della Corte dei conti, che in questi giorni è stata oggetto di interpretazioni parziali e talvolta strumentali, con il rischio di colpire ingiustamente la dignità e la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori comunali», afferma Fabio Ligonzo della CISL FP.
«Ribadiamo il pieno rispetto per il ruolo della magistratura contabile e per i rilievi formulati. È però necessario chiarire che tali rilievi riguardano esercizi finanziari già chiusi e certificati e attengono alla corretta applicazione dei principi contabili. Non vincolano in alcun modo le future scelte politico-amministrative – prosegue Ligonzo – né limitano la possibilità dell’Amministrazione di definire priorità e strategie nella nuova programmazione finanziaria».
«Una lettura completa della Delibera n. 180/2025 dimostra inoltre come molte scelte contabili dell’Ente siano state improntate a criteri di prudenza e tutela degli equilibri di bilancio. Sul Fondo pluriennale vincolato la Corte non ha rilevato criticità significative; sul Fondo crediti di dubbia esigibilità ha confermato la correttezza dei valori del rendiconto 2023 e ha preso atto dell’incremento nel 2024 come misura prudenziale; sul fondo contenzioso ha riconosciuto accantonamenti adeguati, in alcuni casi fino al 100% dell’esposizione. È stato inoltre registrato un miglioramento dei tempi medi di pagamento nel 2023 rispetto al 2022».
«In questo contesto è bene essere chiari: il reperimento delle risorse per l’eventuale incremento dei Fondi e per lo sblocco del salario accessorio riguarda esclusivamente le scelte della nuova programmazione politica e amministrativa dell’Ente. Non esiste alcuna correlazione tecnica con i bilanci consuntivi già approvati e certificati, che restano pienamente validi», sottolinea il sindacalista.
«Si tratta dunque di una scelta eminentemente politica, che chiama direttamente in causa la responsabilità dell’Amministrazione e della guida politica del Comune. La valorizzazione del personale comunale, anche attraverso lo sblocco del salario accessorio reso possibile dal Decreto PA, deve essere considerata una scelta strategica e non un presunto vincolo tecnico-contabile».
«Oggi l’Amministrazione ha l’opportunità di compiere un atto politico chiaro e responsabile, conclude Fabio Ligonzo (CISL FP), riconoscendo concretamente il ruolo centrale delle lavoratrici e dei lavoratori comunali, che garantiscono quotidianamente servizi fondamentali alla cittadinanza, spesso in condizioni di carenza di organico e con carichi di lavoro crescenti.
Investire sul personale non significa compromettere gli equilibri finanziari, ma rafforzare la capacità operativa dell’Ente e migliorare la qualità dei servizi offerti ai cittadini».


