Licenziati in tronco, da un giorno all’altro, senza alcun preavviso. E’ accaduto a due giuristi d’impresa, un uomo e una donna, che lavoravano presso l’ufficio legale di Milano della ButanGas, uno dei principali player nel settore del GPL in Italia.
Entrambi con laurea in Giurisprudenza, L.C., 43 anni, delegato sindacale della Femca Cisl, da oltre 14 anni in azienda, e C. A., 39 anni, iscritta alla stessa sigla, assunta nel 2013, si sono trovati improvvisamente senza lavoro. Lo scorso 30 luglio sono stati letteralmente accompagnati alla porta, pochi minuti dopo avere ricevuto la lettera di licenziamento. Un evento totalmente inatteso, una scelta che è stata motivata con un processo di riorganizzazione interna. Ma i sindacati non ci stanno, anche perché due settimane prima, durante un Coordinamento nazionale tenutosi a Roma, il direttore generale aveva affermato che non era prevista nessuna riduzione di personale.
“E’ una decisione inaccettabile – osserva il segretario generale della Femca Cisl milanese, Eustachio Rosa –, peraltro presa a ridosso delle ferie, quando l’attenzione cala. La ButanGas non può raccontare che va tutto bene e non ci sono esuberi in vista e poi rimangiarsi la parola nel giro di pochi giorni, licenziando due persone senza preavviso e senza confronto con il sindacato. Questa mancanza di trasparenza e correttezza ci preoccupa e ci fa temere anche per la tenuta occupazionale complessiva. Come facciamo a fidarci di un’azienda che si comporta così?”.
Per protestare contro i licenziamenti e chiederne il ritiro la Femca Cisl ha organizzato uno sciopero di 4 ore e un presidio davanti alla sede aziendale, in via Larga 9/11. L’appuntamento è per domani, mercoledì 11 settembre, dalle ore 8.30 alle 12.30. La ButanGas è parte della Veroniki Holding. E’ un’impresa in salute, che fa utili, presente in nove Paesi europei, con 1.420 dipendenti. La sede centrale di Milano occupa una sessantina di addetti. L’ufficio legale era composto da quattro persone, oggi ne restano due.