Le scuole elementari (oggi denominate scuola primaria) del Piemonte affrontano una crisi senza precedenti: mancano gli insegnanti di sostegno. Su 1.139 posti a tempo indeterminato banditi dal Ministero dell’Istruzione, solo 149 candidati si sono presentati, coprendo appena il 13% delle cattedre disponibili. Questa carenza mette a rischio l’istruzione inclusiva degli alunni con bisogni educativi speciali, lasciandoli spesso senza il supporto necessario. I posti vacanti saranno coperti con supplenze. Inoltre, la maggior parte degli insegnanti assegnati a queste cattedre non ha la specializzazione richiesta, un problema che aggrava la qualità del sostegno offerto.
Domenico Amoruso, segretario generale Cisl Scuola Piemonte Orientale, sottolinea l’urgenza di agire: “È fondamentale aumentare il numero di accessi ai percorsi di specializzazione nelle università. Senza un intervento strutturale, il sistema scolastico continuerà a penalizzare gli alunni più vulnerabili”. Amoruso evidenzia come la scarsa attrattiva della specializzazione per le scuole primarie sia un nodo cruciale: a differenza delle superiori, dove il sostegno facilita l’assunzione, alle elementari i docenti preferiscono le cattedre ordinarie, più accessibili senza un anno di formazione aggiuntivo. “Dobbiamo rendere questo percorso più attraente e accessibile, garantendo formazione di qualità e opportunità concrete per chi sceglie di specializzarsi,” aggiunge. Amoruso propone di valorizzare gli insegnanti con esperienza attraverso assunzioni stabili. Tuttavia, è la Cisl a insistere su una soluzione a lungo termine: “Non basta tamponare con supplenze. Serve un piano nazionale per formare più specializzati e dare stabilità al settore,” conclude Amoruso. La crisi non riguarda solo gli insegnanti. Metà delle scuole piemontesi, prive di dirigenti scolastici titolari, sono in “reggenza”, gestite da presidi già impegnati altrove. “Questo sovraccarico di lavoro compromette l’offerta formativa,” avverte Amoruso, “perché le scuole senza una guida stabile non ricevono le attenzioni necessarie per funzionare al meglio”. Senza interventi decisi, il Piemonte rischia di lasciare indietro i suoi alunni più fragili. La Cisl chiede al governo e alle università di agire subito per garantire un futuro inclusivo alla scuola elementare.