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Guasti alla rete elettrica. Lettera aperta dei Sindacati alle istituzioni ed ai cittadini della Puglia

Pubblicato il 11 Lug, 2025

I BLACKOUT NON NASCONO MAI PER CASO

Nel primo semestre dell’anno si registrano circa 4.000 guasti su Bari e oltre 3.500 su Foggia, Taranto e Brindisi con punte che arrivano a toccare 6.000 gusti su Lecce, per un totale in Puglia di circa 21.000 guasti. 

In piena estate assistiamo, in Puglia come nel resto del Paese, a guasti che si ripercuotono su utenti domestici, esercizi commerciali e aziende. Nel primo semestre dell’anno si registrano circa 4.000 guasti su Bari e oltre 3.500 su Foggia, Taranto e Brindisi con punte che arrivano a toccare 6.000 gusti su Lecce, per un totale in Puglia di circa 21.000 guasti. 

Solo a titolo di esempio e non in maniera esaustiva, registriamo i disservizi ripetuti a Porto Cesario nella marina di Lecce, nella città di Lecce un guasto diffuso ha interessato, anche, l’Ospedale Fazzi, nella città di Andria blackout per 12 ore continuate, interruzioni di 5 ore a Bisceglie, a San Marco in Lamis (FG) un disservizio dalle prime ore del mattino fino alle prime ore del pomeriggio, guasti sul Gargano caratterizzati dall’interruzione di energia elettrica per case e masserie per oltre 2 giorni consecutivi. 

Si cerca di attribuire i disservizi al caldo asfissiante e all’eccessivo uso di migliaia di condizionatori d’aria, proprio quelli che le aziende elettriche consigliavano di installare come sistemi di riscaldamento e raffrescamento, per usare meno gas e più energia elettrica e contribuire in questo  modo a combattere il “cambiamento climatico”.

Le segreterie Regionali di FILCTEM FLAEI e UILTEC della Puglia da tempo hanno chiesto un confronto con la direzione di e-distribuzione per conoscere e valutare i necessari investimenti per efficientare la rete elettrica, incontro prima convocato poi rinviato più volte e mai più fissato. 

Chi dovrebbe garantire a cittadini e imprese di avere sempre e comunque a disposizione la  quantità di energia elettrica necessaria per tutti i bisogni (familiari o industriali), dichiarano i segretari regionali Antonio Frattini FILCTEM, Natale Lattanzi FLAEI Cisl, e Carlo Perrucci UILTEC UIL, oggi si dà la colpa dei blackout al caldo eccessivo e…inaspettato. 

Manca la giusta programmazione e confronto sulle politiche industriali, di aziende concessionarie e partecipate dallo stato. Mancano le giuste politiche industriali. 

Queste Aziende hanno una concessione dello Stato italiano per distribuire l’energia elettrica  costruendo impianti sufficienti per tutti i bisogni, investimenti che vengono pagati dalle bollette.

Si sceglie invece di risparmiare, riparare impianti vecchi, di privarsi del personale necessario per i lavori e predisporre per i lavoratori orari sfalsati che si ritrovano ripetutamente, con ordini di servizio per garantire reperibilità aggiuntive, che vanno oltre i limiti previsti dal CCNL. 

FILCTEM-CGIL, FLAEI-CISL e UILTEC-UIL, da anni lottano dentro questa azienda, contro politiche industriali sbagliate e-distribuzione, società del Gruppo ENEL, ha la concessione per oltre l’85% del territorio nazionale e sta curando in maniera esagerata la dimensione finanziaria – e chi gestisce una concessione non deve farlo in questo modo: i soldi, quando ci sono, devono servire anche ad  abbassare le bollette – e non sta mettendo in campo gli investimenti necessari sulla Rete e sulla forza lavoro. 

Ormai si contano a centinaia, forse a migliaia, su tutto il territorio nazionale gli ordini di servizio ai lavoratori, perché gli organici di base sono del tutto insufficienti: il sindacato con queste lotte ha messo a nudo queste fragilità aziendali. Da oltre un anno e mezzo sono in atto scioperi in e-distribuzione proprio su questi temi.

Oggi come Sindacato chiediamo alle Istituzioni (Governo, Regioni, Sindaci,) e alle forze politiche di ogni parte, di intervenire per riprendere la loro funzione di controllo sui concessionari di servizi pubblici come sono le Aziende che svolgono attività di distribuzione di energia elettrica, perché i  Blackout non nascono casualmente, ma sono responsabilità BEN PRECISE di chi non ha fatto quanto doveva per evitarli.

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