E’ notizia positiva che anche un grande Comune come Fasano, nel brindisino, abbia di recente stanziato fondi propri, per sostenere 114 famiglie in difficoltà con il pagamento degli affitti.
Una decisione ancor più meritoria considerando che il Governo nazionale, con le ultime tre Leggi di Bilancio, ha scarsamente rifinanziato il Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione e il Fondo morosità incolpevole; risorse che, peraltro, ad oggi non sono ancora state ripartite alle Regioni dal Ministero delle Infrastrutture.
E’ auspicabile che tale buona pratica amministrativa venga condivisa da altri Enti Locali, più di quanto già non accada ancorché a macchia di leopardo nel territorio di Taranto Brindisi, possibilmente condividendo con i sindacati maggiormente rappresentativi l’intero processo concernente sia i criteri di ammissione al beneficio che la graduatoria definitiva.
Altrettanto opportuno sarebbe, evidentemente, che la prossima Finanziaria stanziasse allo scopo somme non residuali, recependo la serie di rivendicazioni fortemente sostenute dalla Cisl, nel quadro di un “Patto delle responsabilità” che coinvolga il Governo, le istituzioni, le parti sociali.
Siamo certi che a Fasano ed in altre Amministrazioni comunali si agisce sempre con la massima trasparenza e senza dare adito a dubbi di alcun genere, specie ai cittadini che restano esclusi dal contributo economico.
Ma è proprio per la sensibilità assodata nel dare sostegno alle famiglie con basso reddito che dovrebbe strutturarsi una concertazione sociale a tutto campo, con la Regione Puglia, coinvolgendo anche l’Arca Nord Salento per l’area di Brindisi e l’Arca Jonica per quella di Taranto, sul diritto all’abitare ed ancor più sul bisogno di edilizia sociale.
Intanto perché anche a Fasano, come altrove, è impellente la necessità che si allarghi il mercato di immobili attualmente sfitti e disponibili, magari perché alcuni sono di proprietà comunale; ed inoltre che si promuova l’accesso alle locazioni dei settori sociali attualmente esclusi, così da fronteggiare alla radice il disagio abitativo.
Andrebbe poi monitorato ed avviato a soluzione, anche qui come altrove, il problema degli sfratti per finite locazioni, per incentivare la trasformazione degli stessi in nuovi contratti.
E sarebbe altrettanto opportuno che si avviasse ovunque a soluzione il problema degli sfratti per morosità incolpevole, promuovendo la trasformazione dei contratti in corso in nuovi contratti a canoni più sostenibili, attraverso misure di garanzia e magari istituendo, con uno stanziamento congruo, un fondo per la morosità incolpevole che sia governato anch’esso con la contrattazione sociale.
Non per ultimo, anche a Fasano, a forte vocazione turistica, sarebbe auspicabile far emergere l’eventuale mercato sommerso od anomalo degli affitti e, per altro verso, migliorare lo stato manutentivo degli immobili in conformità alle norme di sicurezza, sul risparmio energetico e dell’acqua e sulla tutela della salute.
E’ un fatto che, anche nel nostro territorio Taranto Brindisi, il problema della povertà e quello della casa sono, oggi più che mai, strettamente correlati; e le politiche abitative, orientate a sostegno dei più bisognosi possono e, a nostro avviso, debbono costituire intervento strategico ed essenziale contro la stessa povertà.
A tutto ciò si aggiunga il tema della riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica (Erp), in capo alla Regione e della rigenerazione urbana, con la consapevolezza che le
politiche per la casa in generale, dell’abitare sociale in particolare, oltre al tema della qualità della vita nelle periferie, sono ormai inserite a pieno titolo nel quadro di un welfare pubblico da caratterizzare nel segno dall’appropriatezza.
Tutto questo dovrebbe ispirare in primis la politica e tutte le pubbliche amministrazioni locali ad aprirsi a percorsi nuovi di contrattazione di prossimità, di inclusione; e le politiche abitative ne sono un paradigma, cui però purtroppo neanche il Pnrr ha riconosciuto sufficiente dignità ed interesse.
Il Sicet Cisl Taranto Brindisi non demonizza affatto la logica episodica del contributo economico ai cittadini ma non la considera alternativa a programmi condivisi socialmente, che valorizzino le leggi esistenti, in particolare per quanto ci riguarda, la Legge Regionale pugliese n.10 recentemente modificata.
Siamo ben consapevoli che andrebbero risolte le difficoltà in cui versano i Comuni dove si lavora in emergenza, per cui passano in secondo ordine obiettivi socialmente importanti, come la predisposizione dei Piani Casa e la costituzione di Agenzie comunali per la Casa in coerenza con i principi di sussidiarietà, del metodo della concertazione istituzionale e della partecipazione degli abitanti e delle loro rappresentanze al processo di formazione delle decisioni.
Condividendo l’affermazione del sindaco di Fasano Francesco Zaccaria “Il diritto alla casa è un diritto economico, sociale e culturale che non può restare solo sulla carta”, confidiamo che quanto prima possa avviarsi un dialogo sociale appunto, con la stessa Amministrazione e rafforzarsi con gli Enti Locali dove è già in atto.
Un dialogo partecipativo che affronti l’insieme delle questioni qui rappresentate ed incida con un corroborante impatto sulla coesione sociale territoriale.