Dal confronto di oggi con i relatori intervenuti, sono emerse le grandi potenzialità, ma anche i ritardi che pesano su alcuni settori strategici della Regione Puglia. Dalla crisi demografica a quella del lavoro, passando per il necessario sostegno alle famiglie, ai giovani e alle donne, vi è l’urgenza di un patto sociale tra le parti.Non si può parlare di sviluppo e crescita senza tenere in debita considerazione una serie di fattori, a partire dall’inverno demografico che coinvolge non solo i giovani ma, paradossalmente, anche gli ultrasessantenni che vanno via dalla Puglia.L’analisi del saldo migratorio dimostra che la Puglia continua a perdere residenti. Allora, risultano non più procrastinabili interventi mirati di sostegno alle famiglie e politiche d’integrazione.La Puglia, che quest’anno ospiterà il G7, possiede una forza attrattiva enorme. Però, si fa ancora fatica a strutturare questa crescita, rendendola stabile e organica. In molti settori, rimangono infatti elevate le quote di contratti part time che interessano il 58,82% delle donne a fronte del 25,82% degli uomini.In Puglia sino al 2028, stando alle previsioni, il mercato del lavoro regionale dovrebbe ampliarsi ma al contempo, questa espansione non interessa anche il Pil regionale. ll mercato del lavoro perciò, soffre gli squilibri della dinamica demografica che, in uno scenario di bassa migrazione, vedrà la popolazione italiana in età lavorativa calare tra il 2030 e il 2023 dell’1,4%, poco meno della media Ue dell’1,8%.C’è poi il tema energetico e industriale da cui non può prescindere l’ineludibile processo di decarbonizzazione e di ambientalizzazione. Un discorso a parte merita la questione delle zone economiche speciali che, pur con tutti i ritardi erano state faticosamente avviate e ora ridefinite nella Zes unica. Occorre però, una accelerazione anche per rispettare le tempistiche previste dal Pnrr. Ci sono sfide produttive connesse alla transizione digitale, ecologica e economica non più rimandabili. In questo senso, va supportata la formazione dei lavoratori, tesa a trasversalizzare le competenze.A riguardo il sindacato, come la Cisl, come ha dimostrato con questa iniziativa, assume un ruolo chiave nel lanciare e potenziare ogni azioni rivolta al supporto delle persone, in ambito lavorativo e non solo. Non è tempo di scontri frontali e di particolari ideologie. Le risposte alle tante e urgenti questioni possono arrivare solo con un percorso di vera partecipazione e confronto che oggi ci è sembrato poter percorrere.