“Lo scorso 23 aprile erano 33 gli infortuni mortali sul lavoro causati dal Covid-19 nel 2021 ai quali si devono tristemente aggiungere quelli sui luoghi di lavoro (al momento 10 in Puglia) ed in itinere, l’ultimo dei quali il 12 aprile a Galatina in un cantiere edile. Dobbiamo fare tutti di più per evitare questo continuo calcolo sommatorio di lavoratori che perdono la vita”. Lo scrive il Segretario generale della Cisl Puglia, Antonio Castellucci, in occasione della Giornata mondiale per la salute e sicurezza sul lavoro istituita per il 28 aprile. “Sicurezza sul lavoro e tutela della salute sono diritti essenziali per lavoratrici e lavoratori ad ogni latitudine, in tutti i settori produttivi, nessuno escluso – aggiunge – e per questo la Cisl da sempre si dedica in tutti i territori, con le categorie e con i propri enti ed associazioni per il rispetto della vita e della dignità del lavoro per una società più giusta e un lavoro sempre più sicuro e dignitoso. L’imperativo categorico per il sindacato – osserva Castellucci – rimane il fatto che non si può e non si deve morire di lavoro. Anche in Puglia – conclude – vanno perseguite tutte le strade, il sindacato con i lavoratori insieme alle Istituzioni preposte, alle aziende, all’ Inail in particolare e alla Regione Puglia, attraverso investimenti, formazione e informazione continua, affinché il numero di infortuni e di vittime possa raggiungere, finalmente, l’obiettivo zero infortuni e zero vittime. Questa dovrà essere, nel più breve tempo possibile, la migliore notizia per una regione del Mezzogiorno che dovrà impegnarsi, sempre più, a tutti i livelli, per il rispetto integrale di tutte le norme sulla sicurezza sul lavoro perché è una questione di civiltà e di dignità”.