Con nota indirizzata al Sindaco di Taranto ed al Consiglio di Amministrazione di Kyma Mobilità S.p.a. una dura presa di posizione di Marcello D’Arcangelo, segretario aziendale Fit Cisl,ha messo in fila tutta una serie di problematicità, a partire dall’assenza di relazioni industriali, che caratterizzano i rapporti tra sindacato ed Azienda.
“Documenti sindacali prodotti per evidenziare situazioni oggettive ma costantemente ignorati,dialogo sociale scadente fatto di rinvii e di improbabili impegni – denuncia D’Arcangelo – decisioni su richieste legittime e supportabili economicamente ma mai assunte nonostante le stessegarantirebbero un inizio di ristoro economico che manca ai dipendenti da anni, tra questi il riconoscimento di bonus governativi.”
L’entourage aziendale, prosegue D’Arcangelo “si è vantata pubblicamente di aver chiuso in attivo il bilancio che, in verità, è stato il frutto di enormi sacrifici dei lavoratori, costretti sempre più spesso a dover fare i conti con autobus al limite dell’utilizzo in sicurezza e con le continue proteste dei passeggeri che, giustamente, si lamentano dei ritardi e dei mezzi spesso mancanti oltreché di un climaimpiantistico interno ai bus stessi non idoneo a trasportare persone senza il rischio di dover soccorrere passeggeri per malori dovuti, appunto, alle alte temperature.”
Richiamando, poi, le argomentazioni a base del sit in tenuto da Filt Cgil Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl e Sinai presso il Palazzo del Governo a Taranto, il 14 giugno u.s. “anche sul tema della sicurezza l’Azienda nicchia, si difende, fa proclami senza produrre fatti concreti – annota ancora il Segretario aziendale Fit Cisl – e confidiamo fortemente che il Prefetto convochi a breve le parti in causa poiché l’Azienda ed il Comune di Taranto che ne è proprietario, non forniscono risposte ai dipendenti Kyma Mobilità costantemente in pericolo, in quanto esposti ai rischi di scellerati comportamenti di chi incapace di seguire le regole basilari del saper vivere in una società civile rende il trasporto pubblico locale poco fruibile, poco attrattivo e per niente sicuro allontanando sempre di più i cittadini dal suo utilizzo.”
Anche le sedi lavorative aziendali presentano una precaria fruibilità, perciò “andrebbero rese sicure prima possibile per evitare infortuni ai dipendenti i quali, oltretutto, non possono fruire di un parcheggio per le auto personali, mentre l’Azienda non mette a loro disposizione una navetta.”
Il parco mezzi, prosegue la nota “è in costante attesa per l’immissione in servizio dei nuovi mezzi in arrivo da svariati mesi; nel frattempo gli autobus circolanti lasciano a desiderare, il personale viaggiante espleta a stento il proprio servizio, spesso non finendo il proprio turno per avarie amplificando le lamentele dei viaggiatori in attesa alle fermate” e a tutto ciò si somma “da tempo una situazione igienico-sanitaria preoccupante dovuta alla presenza di blatte e insetti di ogni specie, che colonizzano bus, dispenser dell’acqua e locali aziendali, oltretutto con beni di primo consumo nei locali aziendali, come acqua, carta e sapone, che scarseggiano o vengono centellinati.”
Non per ultimo figura il capitolo ferie “puntualmente negate, in particolare ai conducenti e ciò determina una situazione insostenibile al punto che appare indubbio che sia rivista tanto l’organizzazione del lavoro quanto l’organigramma funzionale.”
Molto decisa la conclusione di Marcello D’Arcangelo a nome della Fit Cisl aziendale: “Contestiamo energicamente la direzione aziendale che a volte assume atteggiamenti poco consoni per chi, invece, dovrebbe fare del comportamento un elemento di distinzione, perciò chiediamo l’intervento della proprietà, il Sindaco di Taranto, per ristabilire le corrette relazioni industriali e mettere le parti in causa intorno ad un tavolo per trovare un dialogo costruttivo e di collaborazione. I lavoratori di Kyma mobilità sono stanchi. La Fit Cisl sempre pronta al dialogo ed all’impegno costante per il bene dei lavoratori e il bene comune non si asterrà nel far valere le proprie istanze nelle sedi opportune.”