Il 15 ottobre la Cassazione deciderà se i dipendenti civili della Difesa di Taranto continueranno ad avere la disponibilità della spiaggia di Saint Bon o, se per un vecchio “ errore ” (come definito dai giudici dei vari gradi di giudizio) di Marigenimil Taranto, darà il via libera ad un resort di lusso.
E’ tanta la rabbia dei lavoratori che in questi anni hanno assistito da una sistematica erosione dei loro diritti, anche in tema di protezione sociale, sia a Saint Bon che alla Sezione Nautica di S. Lucia, come documentato dagli Organismi incaricati dei controlli.
Ma non sempre la MM è stata al fianco dei lavoratori anzi, spesso, ha assunto un posizione ambigua come indicato nella sentenza del Tribunale di appello di Lecce sulla oscura vicenda della vendita del parcheggio (che non era in vendita) antistante la spiaggia di Saint Bon.
Non lo è stata certamente negli anni bui delle inchieste giudiziarie a Maricommi che portarono all’arresto del Direttore dell’epoca e al contemporaneo ingresso dei privati nella gestione degli Organismi di Protezione Sociale dei civili.
In verità si deve riconoscere che dal 2018 Marina Sud ha sempre difeso, strenuamente, i dipendenti civili anche in tema di benessere e lo stesso comando si è attualmente adoperato affinché la composizione dell’organo di controllo fosse affidato, come sempre, alle indicazioni dei rappresentati dei lavoratori.
Ma non è bastato.
Infatti Marigenimil Taranto che non dipende da Marina Sud, si è sottratta alle sollecitazioni di quest’ultimo, a quelle dello Stato Maggiore Marina e della locale RSU rifiutandosi di segnalare come componente dell’organo di controllo il tecnico da questa indicato.
La circostanza che il tecnico segnalato dai lavoratori si sia distinto per la meticolosità del suo lavoro e per aver evidenziato negli anni scorsi diverse inadempienze nella gestione degli OPS dei civili, spesso trasformate in attività di lucro e di consenso politico, alimenta sospetti e delinea il ritorno delle ombre del passato.
La gravità del comportamento di Marigenimil Taranto è accentuata dalla considerazione che non ha alcuna potestà nella nomina di chicchessia.
Non si comprende, infatti, perché mai un organismo che deve verificare la qualità dei servizi del personale civile deve essere composto non da un rappresentante indicato dai lavoratori ma dall’Amministrazione.
Ma è ora di fare luce su tutto. Sulle responsabilità del passato e su quelle del presente, richiedendo l’intervento, attraverso il Coordinamento Nazionale della Cisl Fp, sia del Capo di Stato Maggiore della Marina, le cui ultime indicazioni sul tema sono state disattese, che del vertice politico.
Questa volta non ci fermeremo.