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Puglia. Solazzo (Cisl Taranto-Brindisi): “Le Opportunità del territorio per il lavoro al centro della nostra Agenda sociale”

Pubblicato il 30 Lug, 2022

“Cogliere la transizione ecologica, digitale ed industriale come un’occasione di sviluppo e non certo di crisi”. Lo ha ribadito il segretario generale della Cisl Taranto Brindisi, Gianfranco Solazzo nel corso dei lavori del Consiglio generale della Unione sindacale territoriale Taranto Brindisi. La  qualificata platea dei componenti del Consiglio generale cislino, dopo aver approvato all’unanimità gli adempimenti statutari, sentita la relazione introduttiva del segretario generale Gianfranco Solazzo, dal titolo “Il Lavoro al Cento”, ha approvato i contenuti, unitamente a quelli del dibattito, all’intervento del segretario generale della Cisl Puglia Antonio Castellucci, nonché alle conclusioni del segretario confederale nazionale Cisl Angelo Colombini. «Quanto accade, da anni, intorno alla vertenza ex Ilva-Arcelor Mittal, oggi Acciaierie D’Italia – ha evidenziato Gianfranco Solazzo –  è l’emblema di una storia tutta italiana, che anche questo Governo affronta con irritante sufficienza a danno di uno stabilimento siderurgico che è il più grande d’Europa per capacità produttive a ciclo integrale oltreché la più grande fabbrica manifatturiera funzionale al sistema industriale del Paese e, soprattutto, penalizzando i circa 15mila lavoratori dipendenti tra diretti e indiretti. Una vertenza che si trascina come la peggiore criticità del territorio, anziché caratterizzarsi la più grande esperienza nazionale di quella transizione ecologica e industriale tanto evocata ma mai avviata».  Solazzo è apparso scettico rispetto ad alcune esternazioni, degli ultimi giorni, da parte del presidente di Acciaierie D’Italia, Franco Bernabè. «Dichiarazioni che, se da una parte risultano condivisibili, in particolar modo alcune evidenze che noi denunciamo da sempre, ovvero che “lo stabilimento morto è una bomba ecologica che nessuno mai più lo recupererà” e che necessitano almeno 5,5 miliardi di investimento per fare nei prossimi 10 anni la fabbrica siderurgica più green d’Italia, dall’altra non convincono né il sindacato né la comunità per ciò che accade all’interno della fabbrica. Il chiaro riferimento – ha aggiunto Solazzo – è agli aspetti occupazionali, ambientali, impiantistici, di sicurezza sul lavoro, di relazioni industriali, aspetti sui quali come Cisl e come Fim abbiamo sempre utilizzato il linguaggio della responsabilità e della verità, a prescindere».  Da qui le considerazioni di Solazzo: «Allora, se è vero che lo Stato reputa questo sito strategico per l’economia della nazione – ha rimarcato –  faccia la parte che ad esso compete sia per responsabilità societaria, essendo azionista, sia per responsabilità sociale verso la forza lavoro, verso il territorio e il Paese, con la consapevolezza che se uno stabilimento morto sarebbe una bomba ecologica, uno stabilimento che continuasse a reggersi nella situazione attuale potrebbe rivelarsi una bomba sociale». Per il segretario generale della Cisl Taranto Brindisi, le opportunità del territorio per il lavoro devono stare al centro della Agenda sociale. «Abbiamo salutato con soddisfazione l’insediamento Ferretti, leader nella progettazione, costruzione e vendita di yacht che rappresenta una importante occasione industriale e occupazionale; così come l’impianto Beleolico in Mar Grande, realizzato dalla Renexia (Gruppo Toto), che costituirà ancor più un valore aggiunto se legato allo sviluppo di una filiera produttiva, affinché l’intero ciclo – progettazione, costruzione e produzione e finanche riciclo dei successivi materiali da smaltire – si completi tutto sul territorio. Inoltre – ha dichiarato Solazzo – riteniamo che la stessa regia governativa debba spendersi anche per il settore Aeronautico, eccellenza del Paese con presenza significativa in Puglia e numeri più alti (circa 3000) proprio negli stabilimenti di Taranto e Brindisi. È un settore, questo, che deve confermarsi come una opportunità per il territorio e non trasformarsi in pesante criticità occupazionale come sta avvenendo con i dipendenti diretti della Leonardo e conseguentemente dell’indotto, così rischiando di disperdere un patrimonio di competenze e professionalità. Nel territorio abbiamo tante opportunità produttive che meritano di traguardare sviluppo, crescita e buona occupazione e non decrescita e perdita di posti di lavoro. E farlo senza demonizzare la vocazione industriale dei nostri territori che nulla toglie all’economia del territorio, anzi – ha concluso Solazzo –  risulta essere settore necessario ad uno sviluppo integrato con tutti gli altri settori, in particolar modo con quelli delle nostre realtà portuali e retro-portuali che con le nuove condizioni geopolitiche possono giocare un ruolo centrale nel Mezzogiorno, nonché nel Mediterraneo. 

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